Justin Kluivert come papà Patrick: meteora in Italia, stella all’estero

Justin Kluivert, attaccante Bournemouth (imago)
Justin Kluivert ha mostrato tutto il suo talento una volta lasciata l’Italia, come successe anche a suo papà Patrick
La sua avventura con la Roma iniziò con un assist al novantesimo per Edin Dzeko, che portò alla vittoria nella prima giornata di campionato contro il Torino. Un cross dalla destra, teso e dalla traiettoria difficilmente difendibile, che lasciava intravedere quegli sprazzi di che Justin Kluivert sta mostrando ora al Bournemouth.
Il percorso in giallorosso però non sarà in linea con le aspettative. In due stagioni riesce a mettere a segno solo nove gol senza mai guadagnarsi un posto da titolare fisso. E di quel talento rimase soltanto una speranza disattesa.
Come successe di fatto a papà Patrick più di venti anni prima. Nel 1995 In finale di Champions League segna il gol decisivo contro il Milan, che due anni più tardi lo lo acquista. Viene dall’Ajax ed è olandese, non è Van Basten ma quantomeno il percorso è simile.
L’esito sarà però diverso. Kluivert segna solo sei gol con in rossonero e la sua avventura dura una sola stagione per poi approdare al Barcellona dove, però troverà la sua miglior versione segnando più di 120 gol. Un destino simile a quello del figlio Justin, che ha trovato la sua piena maturazione soltanto dopo aver lasciato l’Italia.

Kluivert è la stella del Bournemouth
Dopo essere passato per Lipsia, Nizza e Valencia è nel Bournemouth che Kluivert ha finalmente trovato la sua versione migliore. Iraola gli ha lasciato libertà di svariare sul fronte offensivo e questo accorgimento tattico gli ha permesso di liberare tutto il suo potenziale.
L’olandese non è più quell’esterno a cui piaceva ricevere palla sulla linea laterale e che faceva del dribbling la sua arma più potente. Ora si muove con più disinvoltura e, soprattutto segna, lo fa di più e lo fa con costanza.
Aveva chiuso la scorsa stagione con otto gol, in quella attuale ne ha già fatti tredici. Numeri che ricordano più quelli di papà Patrick che quelli del giovane Justin.
Un destino che dunque accomuna i due Kluivert. Entrambi arrivati in Italia con l’aspettativa di brillare, ma maturati soltanto quando il nostro Paese lo hanno lasciato.