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Tra sacrifici e sogni: la storia di Kanté, dagli esordi in Francia alla vittoria di Champions League e Mondiale

Una storia di sacrifici e duro lavoro, che dimostra quanto la passione possa essere la chiave per emergere, anche quando tutto sembra ormai perduto. Siamo a Rueil Malmaison, una zona suburbana vicino Parigi: è qui che cresce N’Golo Kanté, un ragazzino timido ed estremamente introverso, dei tratti che ancora oggi lo caratterizzano. L’infanzia del francese fu piena di difficoltà, basti pensare che per aiutare la propria famiglia, il piccolo N’Golo raccoglieva spazzatura per poi rivenderla.

 

L’amore per il calcio

 

Siamo nell’estate del 1998, e la Francia si laurea campione del mondo. Tra i festeggiamenti e l’entusiasmo però, il ragazzino di Rueil Malmaison è impegnato a raccogliere la spazzatura nelle strade di Parigi. Fu proprio il mondiale di quell’anno a far nascere l’amore di Kanté per questo sport. Inizia dunque il viaggio, un viaggio che lo porterà nell’olimpo del calcio odierno.

 

 


  

N’Golo decide dunque di cominciare a giocare a calcio. La prima esperienza fu con il Suresnes, una squadra nella periferia ovest di Parigi. Il tempo passa, l’amore per il calcio si fa sempre più intenso e Kanté diventa sempre più un punto di riferimento del club parigino. Nel 2010, a diciannove anni, il francese approda al Boulogne, esordendo con la prima squadra dopo due anni. Qui il classe 1991 inizia a mettersi in mostra: qualità, corsa e tanta voglia di lottare in mezzo al campo. Basta poco per attirare l’attenzione di diverse squadre, tra cui il Caen, squadra militante nella Ligue 2 che decide di acquistarlo nel 2013.

 

 


 

 

La chiamata del Leicester

 

In Normandia, Kanté è definitivamente esploso. In mezzo al campo sembra onnipresente, abbinando qualità a un’intensità fuori dal normale. Al tempo del Suresnes, in tanti lo avevano definito “troppo piccolo” per giocare a livelli alti: N’Golo ci pensa e se la ride. Nel 2015 arriva il momento del grande salto, è tempo di volare in Inghilterra, destinazione Leicester. A guidare le “Foxes” c’è Claudio Ranieri, che a fine stagione guiderà i suoi alla più bella favola del calcio moderno: il titolo di campioni d’Inghilterra. La storia è ormai scritta, e tra i principali autori c’è senza dubbio N’Golo Kanté. Le prestazioni di quell’annata sono fuori dal normale, tanto da essere accostato a diversi top club europei.

 

L’arrivo ai Blues e la vittoria del Mondiale

 

 


 

 

Da un tecnico italiano a un altro, Kanté arriva al Chelsea dove lo aspetta Antonio Conte: operazione complessiva da 36 milioni di euro. A Londra trova il “back to back”, vincendo per il secondo anno consecutivo la Premier League. La consacrazione è ormai arrivata, ma N’Golo non ha alcuna intenzione di fermarsi: nel 2018 conquista il Mondiale di Russia con la sua Francia, laureandosi campione del mondo. 

 

La conquista della Champions League

 

Siamo nella stagione 2020/21, e il Chelsea è in un periodo di forma estremamente negativo. L’obiettivo di piazzarsi tra le prime quattro in campionato sembra ormai svanito, e la società decide di esonerare Frank Lampard. A Londra arriva Thomas Tuchel, tecnico tedesco ex PSG, che l’anno precedente aveva sfiorato la vittoria della Champions League, arrendendosi in finale al Bayern Monaco. 

 

Da qui in poi il Chelsea cambia marcia: chiude il campionato al quarto posto e a sorpresa arriva in finale di Champions League contro il Manchester City. I Blues battono i Citizens per 1-0 grazie al gol di Havertz e si laureano campioni d’Europa. Quello di Kanté, è il coronamento di un percorso caratterizzato da difficoltà e tanti sacrifici, che lo hanno portato sul tetto del mondo. Dal raccogliere la spazzatura a campione d’Europa, N’Golo si è meritatamente preso la scena.

 

 

Davide Masi

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