Da “cercasi terzino” a “offresi alternative”. No, non stiamo parlando di un giornale di annunci, ma del cartello esposto fuori Trigoria. Ci ha pensato Rick Karsdorp a cambiarlo. A suon di prestazioni si è impossessato della fascia destra giallorossa senza possibilità di dubbio. Con tanto di rinnovo fino al 2025.
Sembrano lontani i tempi delle alternanze Florenzi/Bruno Peres/Santon degli ultimi anni, senza che nessuno convincesse mai appieno Paulo Fonseca.
Tutto perché Karsdorp è diventato una certezza della squadra. Fiducia e condizione che hanno portato a prestazioni e numeri. L’uno conseguenza dell’altro, un assioma vincente che spesso manca di una componente fondamentale: la pazienza. Quella che ha avuto la Roma ad inizio stagione, vuoi anche per mancanza di alternative e disponibilità di spesa sul mercato. Ma Karsdorp ha risposto presente alle possibilità dategli da Fonseca prima e da Mourinho ora.
Sliding doors, termine spesso abusato, ma mai così centrato per l’estate di Karsdorp. Ovviamente astratto per il mancato trasferimento prima all’Atalanta e poi al Genoa, due porte scorrevoli che hanno cambiato il suo futuro in giallorosso. Ma anche ironicamente concreto, quelle porte aperte e poi chiuse delle due case bloccate e poi disdette a Bergamo e Genova.
Eh sì, Karsdorp per entrambe le destinazioni aveva già visionato e prenotato gli appartamenti nei quali andare a vivere, tanto erano avviate entrambe le trattative. Con l’Atalanta addirittura c’era già stata una videochiamata con la famiglia Percassi e il ds Sartori, entusiasti di accoglierlo alla corte di Gasperini. Sarebbe dovuto essere lui il vice Hateboer… e anche qualcosa in più. Un testa a testa tutto orange per la fascia destra. Questioni economiche tra gli agenti olandesi fecero saltare il tutto.
“Pronto Genoa, qui Frosinone. No, Karsdorp non si muove”. 9 settembre 2020, Stadio Benito Stirpe. La Roma vince in amichevole contro il Frosinone e Karsdorp sforna una prestazione da protagonista: gol, assist e quella corsa su e giù sulla fascia che non si vedeva dai tempi del Feyenoord. Fonseca stoppa tutto. Bussa sulla spalla del CEO Guido Fienga e impone la chiamata in Liguria. “Karsdorp resta qui”.
Addio all’ennesima caparra, ma questa volta con il sorriso. Fiducia e salute, soltanto questo chiedeva l’olandese. La prima, con Di Francesco era mancata. La seconda stava segnando la sua carriera ormai da troppo tempo. Fonseca gliel’ha regalate entrambe, Karsdorp ci ha messo il resto.
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