La cena di sushi a Mosca e il contratto: quando Honda firmò per il Milan

Certamente le avventure non lo spaventano. Il personale giro del Mondo di Keisuke Honda aggiunge un’altra tappa alla sua carriera. Dopo Messico, Australia, Olanda, Brasile e la Cambogia da CT, il giapponese ha deciso di sperimentare l’Azerbaijan. Contratto di sei mesi con il Neftci Baku e ancora un’ultima occasione da calciatore.
E forse l’ultima, vera, ad alti livelli l’ha vissuta dal 2014 al 2017 con la maglia del Milan, dopo il quadriennio a Mosca che lo ha consacrato. Tre anni in chiaroscuro che comunque hanno lasciato un piacevole ricordo tra i tifosi rossoneri, soprattutto per la professionalità impeccabile dentro e fuori dal campo.

Ma la firma sul contratto con i rossoneri fu davvero una rincorsa. Partita dall’estate del 2013 con un’estenuante trattativa – non andata a buon fine – con il CSKA Mosca per acquistarlo. Il club russo non volle cedere alle offerte rossonere, pur sapendo che a dicembre Honda sarebbe andato a scadenza. E infatti il Milan, pochi mesi dopo, si rifece sotto, mandando il suo intermediario a Mosca per concludere l’affare direttamente con il calciatore.
Una formalità, pensarono a Milanello. Ma non fu così. Giorni e giorni di attesa. Da una parte l’intermediario, con il contratto compilato e pronto da firmare. Dall’altra il giocatore, forte della posizione di vantaggio di calciatore svincolato. Ogni incontro un nulla di fatto. “Niente accordo, niente firma”. Da Milano arriva l’input e scatta così l’ultimatum dell’intermediario al fratello-agente: “Questa sera torno in Italia. Credo che un’occasione come quella del Milan non vi ricapiterà in carriera. Facciamo così,ecco il contratto. Se volete firmare, fatemelo sapere. In caso contrario, grazie di tutto ma la trattativa finisce qui”.

Un rischio, che dopo giorni di stallo andava corso. Le ore passano, ma la telefonata non arriva. Poi a mezzanotte il telefono squilla. Appuntamento nel ristorante giapponese più in di Mosca. Al tavolo Keisuke Honda, la fidanzata, il fratello-agente e il preparatore atletico. E tra ramen, zuppe e sushi, il tanto agognato contratto firmato.