Retroscena

Klopp, l’agente Marc Kosicke fa chiarezza sul suo futuro in Red Bull

Dopo le voci che lo vedevano lontano da Red Bull l’agente di Jurgen Klopp ha definito il futuro del suo assistito

Esausto e insoddisfatto“. Così i media brasiliani avevano definito l’umore di Jurgen Klopp riguardo la sua esperienza come Head of Global Soccer di Red Bull. Secondo questa ipotesi infatti il tedesco avrebbe iniziato a soffrire delle competenze attribuite da questo ruolo iniziando a sentire la mancanza del campo, e soprattutto della panchina.

A scacciare ogni dubbio però ci ha pensato Marc Kosicke, agente del tedesco che, ai microfoni di Sky Deutschland, ha voluto la situazione. Ecco le sue dichiarazioni: “Jurgen è molto contento del suo nuovo ruolo come Head of Global Soccer alla Red Bull“.

In maniera lapidaria e diretta Kosicke allontana dunque le ipotesi che vedevano Klopp lontano dall’universo Red Bull nell’immediato futuro.

Ma soprattutto cancella il presunto interessamento del Real Madrid, a cui nelle scorse ore era stata accostata la sua figura per iniziare il ciclo post Ancelotti.

Jurgen Klopp, Head of Global Soccer Red Bull (imago)

Il ruolo di Klopp in Red Bull

Il futuro di Klopp sembra dunque ancora dietro la scrivania. Ma esattamente, di cosa si occupa l’ex allenatore nel ruolo di Head of Global Soccer? Innanzitutto il suo compito è quello di trasmettere la sua esperienza calcistica, acquisita sul campo, anche alla struttura dirigenziale del complesso universo Red Bull.

Di fatto le sue competenze sembrano piuttosto estese. Soprattutto sono rivolte ad influire direttamente sulla filosofia delle squadre che portano il marchio austriaco. “Voglio che la gente ci veda giocare e che, senza leggere il nome sulla maglietta, possa capire che siamo la Red Bull”. Questo ha dichiarato lo stesso Klopp in un’intervista rilasciata sul sito ufficiale di Red Bull poco dopo la sua firma.

La sua figura perciò è stata scelta per cercare di adattare il modo in cui Red Bull si è approcciato al mondo dello sport anche al calcio. Già negli anni passati squadre come Lipsia e Salisburgo si sono contraddistinte per la capacità di sviluppare giovani giocatori attraverso strutture di allenamento piuttosto avanzate in cui sarebbe stato possibile sviluppare un gioco rapido, aggressivo e soprattutto offensivo.

Tutte caratteristiche che Klopp ha sempre richiesto alle sue squadre e che ora sta provando a insegnare a tutti i club che gestisce nel ruolo di Head of Global Soccer.

 

 

 

Alessandro Lorenzi

Recent Posts

Sassuolo, Berardi: “C’era l’accordo con un top club. Sogno la Champions”

Ormai alla tredicesima stagione con la maglia del Sassuolo, Mimmo Berardi è partito subito con…

1 giorno ago

Dallinga è rinato: l’arma in più del Bologna ad un anno dall’arrivo

Thijs Dallinga si è ufficialmente ritrovato. Oggi, dopo un anno dal suo arrivo, è l'arma…

3 giorni ago

Napoli, scoppia il “caso Lobotka-Conte”: cosa ha detto l’agente dello slovacco

Il 2-0 incassato dal Napoli al “Dall’Ara” porta con sé diverse scorie, e non solo…

3 giorni ago

Østigård, momento d’oro al Genoa: quel duello nel mercato estivo…

Leo Østigård è diventato l'uomo in più del Genoa a suon di prestazioni e gol.…

3 giorni ago

Atalanta, ufficiale l’arrivo di Palladino: l’allenatore ritrova Daniel Maldini

Dopo un inizio di stagione al di sotto delle aspettative, l'Atalanta ha deciso di esonerare…

4 giorni ago

Perché l’Empoli scartò Jan Oblak? Ecco il motivo

L'ex portiere Pelagotti svela un retroscena su Jan Oblak, scartato dal settore giovanile dell'Empoli per…

1 settimana ago