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Klopp, Tuchel e ora Rangnick: la Premier e la filosofia del Gegenpressing

Per alcuni l’Inghilterra è dove tutto è nato. Il calcio e ciò che vi è legato. Per altri, invece, l’anima di questo sport ha origini latine, sudamericane. Di certo c’è che quella inglese è una terra particolare. Diversa. A tratti anomala. Una cultura a sé, con quello spirito innato e originario di indipendenza e autonomia nei confronti del Continente. Una cultura capace di evolvere per assestamenti e cambiamenti graduali, razionalizzando influenze, trasformazioni, innovazioni. Ne è un esempio la British Constitution. Come ne è un esempio il football. L’Inghilterra è stata capace di assimilare e far propri gli insegnamenti che i diversi orizzonti hanno offerto. La Premier è divenuta così il campionato più entusiasmante. Talenti, idee, culture. Calcio. E ora, dopo Klopp e Tuchel, con l’arrivo di Rangnick va a lezione di tedesco. Argomento? Il Gegenpress. E i tre allenatori ne sono le migliori esemplificazioni.

 


Rangnick, ‘The Professor’

Partiamo dal maestro. L’ultimo arrivato. L’insegnante. O meglio, ‘The Professor’. Un nome che gli venne assegnato nel 1988 dopo che in televisione spiegò ciò che più lo affascinava: il pressing. Già, il pressing. Un concetto che imparò ad amare qualche anno prima osservando la Dinamo Kiev di Valeriy Lobanovskyi. La sua ‘epifania calcistica’. Fu in quel momento che conobbe il pressing in una forma diversa. Un pressing totale. Nacque così il suo Gegenpress. Occupazione dello spazio e intensità. Strategia e organizzazione. L’aggressione immediata dell’avversario una volta perso il pallone. Attaccare per difendere. Difendere per attaccare. E intorno a questi concetti, intersecati indissolubilmente tra di loro, costruisce un’idea, anzi, una filosofia di calcio. Una filosofia che applica e su cui forgia ogni sua creatura. E da allenatore e da dirigente. Hoffeneim e Lipsia i suoi disegni più belli. L’arte dell’insegnare. L’intelligenza e la ragione al servizio del calcio. Forgiare un’idea per renderla filosofia.

 


Gli allievi Tuchel e Klopp

Le filosofie, si sa, poi si diffondono. Vengono insegnate, spiegate, interpretate. Trovano ammiratori e detrattori. Nella prima categoria troviamo sicuramente due allenatori. Due allievi. Sì, proprio loro, gli altri due tedeschi citati all’inizio: Klopp e Tuchel. “Eravamo in terza divisione, ci faceva studiare i video del Parma”, raccontò l’attuale allenatore del Chelsea che venne allenato da Rangnick all’Ulma. Ed è proprio grazie a lui che ha scelto di intraprendere questa carriera: “Ha avuto una grande influenza su di me. Mi ha convinto a diventare allenatore. Ha insegnato con il suo Gegenpress che è possibile difendere con tutti gli uomini in una zona”. Filosofia su cui si fonda anche il pensiero di gioco dell’altro tedesco, Jurgen Klopp: “Il Gegenpress è il miglior playmaker”.

 

Ora il maestro e i suoi allievi si ritrovano contro in Premier. E la Premier prende appunti. Klopp e Tuchel sono pronti a dare il benvenuto al loro maestro: il tattico rivoluzionario, Ralf Rangnick.

Nicolò Franceschin

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