Da Lima al City, Aguilar: “Guardavo Pirlo, ora mi ispiro a Walker”

A distanza di 13 anni dall’arrivo dello sceicco Mansour, il Manchester City ha raggiunto la prima finale di Champions League della sua storia. Tanti i milioni spesi sul mercato, per giocatori già affermati, ma anche per giovani talenti (avete presente Sarmiento?). Un progetto che coinvolge anche altre 9 società del City Football Group, club satelliti che permettono di monitorare più facilmente varie zone del mondo e possono aiutare nella crescita dei giovani.

Tra i talenti acquistati negli ultimi anni c’è anche il terzino classe 2003 dell’Alianza Lima, Kluiverth Aguilar. Peruviano ma con nome olandese. “I miei genitori mi hanno chiamato così per Patrick Kluivert. La passione per il calcio me l’hanno trasmessa loro”. Nel 2020 è stato ufficializzato il suo trasferimento, con il giocatore che è rimasto in Perù in attesa di diventare maggiorenne.

L’accordo però era già stato raggiunto nel 2019, durante il Sudamericano Sub-17 a Lima. “Me lo dissero i miei genitori dopo la vittoria per 3-1 contro l’Ecuador: felicità doppia, quel giorno è sicuramente tra i più belli della mia vita”. Nella capitale peruviana si presentarono il responsabile del Manchester City per il Sud America, Gary Wortinghton, e lo scout Carlos ‘Cadu’ Santoro che aveva notato per primo il talento di Aguilar. I primi contatti con l’agente Virgilio Alzamora, poi i colloqui con il padre di Kluiverth che stentava a crederci fino all’incontro con i dirigenti del club inglese.
Proprio a loro, Kluiverth ha regalato una maglia della nazionale per ringraziarli dell’opportunità. “Il bello del calcio è poter parlare anche con chi realmente crede in te. Le loro parole mi hanno dato molta fiducia per poter diventare un giorno un giocatore d’élite”.

Aguilar e quella somiglianza con Cancelo
Terzino destro, ma anche centrocampista. Un po’ come Cancelo. Anche per questo il City lo ha acquistato. “Adesso devi saper giocare in più posizioni. Ho iniziato in mezzo al campo, mi ispiravo a Pirlo per la sua intelligenza e la sua calma quando giocava. Nella nazionale Sub-15 poi il ct Carlos Silvestri mi ha cambiato ruolo e ho iniziato a giocare da terzino. Il mio modello adesso è Kyle Walker
Valencia, Milan, Benfica e Ajax erano gli altri club che avevano chiesto informazioni al suo entourage, che precedentemente gli aveva permesso di entrare nella squadra per cui tifa tutta la sua famiglia: l’Alianza Lima. Un sogno realizzato, con l’esordio in Primera arrivato a soli 16 anni. “Ho iniziato a giocare nei tornei ‘inter playas’ tra squadre di spiagge private dove venivo invitato, poi a 10 anni ho giocato le prime partite a undici nel Cienciano (club di Lima, ndr), prima di passare al Club Regatas e successivamente in prestito allo Sporting Cristal”.
Kluiverth Aguilar, la storia
Cresciuto come Paulo Guerrero nel Barrio Chorrillo, Aguilar doveva fare 10 chilometri a piedi, quando andava bene in autobus, per andare ad allenarsi. ‘La gioventù è corta, la vecchiaia è lunga’, la frase che gli ripetono da sempre i suoi genitori.
“Al Regatas, qualche anno fa, Kluiverth vedeva i suoi compagni benestanti andare in vacanza con le loro famiglie a Disneyland o a Parigi per vedere la Tour Eiffel. Noi non ce lo potevamo permettere, ma adesso tutto quello potrà conquistarlo grazie al suo talento e ai suoi sacrifici”, ci racconta con orgoglio Miguel Angel, padre di Kluiverth, che nella vita fa il pescatore e che vede in questo trasferimento anche una forma di riscatto.

A giugno, Aguilar dovrà trasferirsi in Belgio, al Lommel SK, squadra del gruppo City. Un arrivo in Europa dalla porta secondaria, per facilitare il suo ambientamento e per valutarlo. “Mi sto preparando al meglio, sto studiando inglese e poi ho ascoltato tanto i consigli del mio ex compagno Rinaldo Cruzado (ex Chievo, ndr). Avevamo un bel rapporto e mi parlava spesso di come fosse diversa la vita nel calcio europeo”.
Nel 2020 è stato inserito tra i migliori 60 2003 dal The Guardian e il ct Gareca lo ha inserito nella lista dei pre-convocati in vista della Copa América 2021. “La nazionale rappresenta molto per me ed è un orgoglio avere la possibilità di rappresentare il mio Perù. Il mio sogno è diventare un giocatore fondamentale per la nazionale e magari un giorno vincere la Champions. Ma prima vorrei anche vincere qualcosa qui in Perù”.
A cura di Mattia Zupo