La prima grande stagione di Dybala in Serie A

Dybala, attaccante della Roma (imago)
L’impatto di Dybala sulla Serie A nel 2014/2015 è devastante, incanta e diventa immediatamente un sogno di mercato per tutti
Quando Dybala arriva in Italia lo conoscono davvero in pochi, eppure la cifra sborsata dal Palermo per averlo costituisce da subito un record per il club. Sean Sogliano lo scopre e Zamparini se ne innamora così tanto da pagarlo 12 milioni. Non ha neanche venti anni quel ragazzo argentino che ha preso, ma non sa che il suo acquisto scriverà un decennio di storia del calcio Italiano.
Le prime due stagioni sono di rodaggio, tra Serie A e B. Dybala si fortifica, prepara la sua tecnica a un contesto più ostile del campionato argentino, la adatta alle esigenze tattiche del nostro calcio e al ritorno dei rosanero nella serie maggiore è pronto a stupire tutti.
Il suo inizio è dirompente. Nelle prime 17 gare segna 9 gol e mette a segno 5 assist. La coppia con l’altro argentino, Franco Vasquez, funziona a meraviglia e il Palermo scopre improvvisamente di aver scoperto un talento che passa davvero poche volte nella storia.
Nella seconda parte della stagione calerà, ma riuscirà a concludere il campionato con 13 reti e 7 assist, riuscendo a diventare il terzo miglior assistman del campionato dietro soltanto ad Antonio Candreva e al sorprendente Emil Halfredsson.
IL PASSAGGIO ALLA JUVENTUS
Dopo una stagione del genere Dybala diventa inevitabilmente un pezzo pregiato nel mercato estivo, in cima alla lista dei desideri di tutte le big del calcio europeo.
Lo vogliono praticamente tutti. Barcellona e Real Madrid gli strizzano l’occhio, il Milan lo sogna e il Manchester City tenta l’assalto mettendo sul piatto un’offerta di circa 40 milioni. A spuntarla però è la Juventus. Marotta lo vuole a tutti i costi per sostituire l’uscente Carlos Tevez e convince Zamparini con un’offerta da 33 milioni più 7 di bonus.
Un investimento più che azzeccato. Dybala vincerà 5 scudetti, 4 Coppe Italia e la Supercoppa Italiana per 3 volte disputando anche una finale di Champions League contro il Real Madrid, diventando il terzo miglior marcatore straniero nella storia del club.
Se l’argentino è ormai nella storia del calcio italiano è anche grazie a quella prima grande stagione in Serie A, quando si iniziò a capire che quello di Dybala era un talento che sarebbe ripassato solo dopo tanto tempo.