Fedeltà e devozione. Due parole che Milinkovic-Savic conosce perfettamente. Un binomio che il serbo ha sposato fin dal primo giorno con addosso la maglia della Lazio. In attesa di una possibile offerta da parte della Juventus, Sergej è ormai prossimo a raggiungere un traguardo importante. E no, stavolta non parliamo delle sue straordinarie qualità tecniche. Ma dei suoi 8 anni in biancoceleste.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo all’estate del 2015. La Lazio è alla ricerca di un centrocampista, così come la Fiorentina. A Firenze è da poco arrivato Paulo Sousa, che chiede alla società un centrocampista da affiancare a Mario Suarez. Tra sondaggi e valutazioni, spunta il nome di Milinkovic-Savic. Ma chi scoprì il talento serbo? Bernardo Brovarone.
Qualche mese prima di quell’estate del 2015, Bernardo, intermediario di mercato, riceve la chiamata da un suo collega. “C’è un giovane interessante in Belgio…”. Giusto il tempo di guardare qualche filmato e si parte. Direzione Genk. Due giorni nel centro sportivo del club belga per innamorarsi di quel gigante in mezzo al campo. Brovarone resta subito stupito da Milinkovic-Savic e inizia a proporlo a diversi club. Ma la risposta è sempre negativa: “Non siamo interessati”.
Sergej, però, è un predestinato. Bisogna avere pazienza. Le occasioni arriveranno. Ecco che, alla fine della stagione 2014/2015, Milinkovic-Savic vince il Mondiale Under 20 con la sua Nazionale e viene premiato come terzo miglior giocatore della competizione. È ora del grande salto.
La prima società a sondare Milinkovic-Savic fu proprio la Lazio. Ad un certo punto, però, la Fiorentina sembrava nettamente in vantaggio. Sergej entrò addirittura in sede per firmare. Ma poi il ripensamento. Il serbo non è più convinto del trasferimento in maglia viola. Tutto si ferma sul più bello. E Tare ne approfitta. Dopo qualche giorno arriva l’ufficialità: Milinkovic-Savic passa alla Lazio per 10 milioni. Il prosieguo della storia la conosciamo tutti.
Tra gol, assist e giocate da fenomeno, Sergej attira, inevitabilmente, l’attenzione dei top club europei. È l’estate del 2019 quando la Juventus bussa alla porta della Lazio per provare a portare in bianconero il serbo. Dopo i primi approcci, i bianconeri strappano addirittura il “sì” di Milinkovic-Savic. Fumata bianca. No, tutt’altro. Perché tra il Sergente e la Vecchia signora c’è un muro abbastanza alto. Forse invalicabile. E questo muro ha anche un nome: Claudio Lotito. Il presidente della Lazio non vuole fare sconti alla Juventus. Dunque l’affare salta.
Ne è passato di tempo da quel lontano 2015. Dopo voci di mercato, suggestioni e addii sfiorati, Milinkovic-Savic ha ancora addosso la maglia della Lazio. Il bianco e il celeste, due colori che Sergej indossa da ormai quasi 8 anni. In attesa che il suo futuro prenda forma, tra l’ipotesi del rinnovo e quella del trasferimento, forse in bianconero ma con l’Al-Hilal in forte vantaggio, il Sergente resta un giocatore della Lazio.
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