Categories: Retroscena

Felipe e la Lazio, andata e ritorno: un’occhiata al mondo per diventare big

In fondo è cambiato poco: i tifosi sono lì, al solito posto, cantano “Ciro, Ciro” come se nulla fosse accaduto. Lo chiamano a gran voce dopo la sostituzione. “Felipe”, e lui saluta. La porta è la stessa poi, il numero è cambiato ma è un dettaglio da distinta, dal 10 al 7.

 


Felipe is back

Non c’è neanche il vecchio mister, da Inzaghi a Sarri, e forse per lui va meglio così. Felipe Anderson è tornato all’Olimpico dopo 1165 giorni, tre anni e due stagioni negative, segnando subito come sa fare. Sei schiaffi allo Spezia in casa. Uno di questi lo dà lui. Gli altri Hysaj, Luis Alberto (tre assist) e Immobile (tripletta, 159 gol in Serie A). 

Imprevedibilità al potere. L’anarchico col 7 che “palla a lui e qualcosa combina”. Quello che il 20 maggio 2018, contro l’Inter, aveva segnato il gol dell’illusione a fine primo tempo, il giorno della qualificazione in Champions sfumata all’ultimo giro. Poi la rottura, anche se forse non sarebbe mai andato via. In fondo il 3-5-2 di Inzaghi lo penalizzava. A Felipe va data la fascia, lo spazio, e Sarri l’ha accontentato. “Ha potenzialità enormi”. 

 


Roma, casa

“Torno subito” di Max Pezzali è la canzone manifesto di un talento che ha trovato il suo posto. Felipe ha dato un’occhiata al mondo, ha notato che niente è meglio di casa e poi ha riabbracciato Roma, tornando nel modo migliore. Negli anni di Londra è sempre tornato, toccata e fuga a Sabaudia per salutare gli amici. “Mi riabbraccerete”, diceva ogni volta. Quasi sussurrando, temendo che il sogno svanisse. Alla fine ci è riuscito: nessun indennizzo agli inglesi e 50% di clausola sulla futura rivendita. Chissà se verrà mai esercita. 

Anderson sta bene a Roma, ha i suoi posti del cuore (soprattutto ristoranti) e gli amici stretti (Luiz Felipe su tutti, a cui ha prestato la casa in questi anni). Forse ha trovato anche l’allenatore giusto per rinascere. Sarri come Pioli? Chissà: 11 gol nell’annata 2014/15 con il “Normal One”, imprendibile tra dicembre e fine aprile. Il Comandante ha dato ordini precisi: “Ara la fascia”. Gol e assist nelle prime due partite. Non è cambiato nulla. 

di Francesco Pietrella

Redazione

Recent Posts

Occhi su… Mayenda, l’eroe Premier League del Sunderland

Alla scoperta di Eliezer Mayenda, attaccante spagnolo, eroe della promozione in Premier League del Sunderland…

9 ore ago

Modric-Milan: dalla “pazza idea” al blitz di Tare

L'accelerazione data da Igli Tare alla trattativa ha avvicinato notevolmente al Milan Luka Modric che…

21 ore ago

Inter, il Man United si informa per Pavard

Il Manchester United segue Benjamin Pavard, terzino dell'Inter: i dettagli Interessamenti dalla Premier League per…

2 giorni ago

Donnarumma, la Champions nel segno della famiglia Raiola

Gigio Donnarumma vince la Champions e la dedica anche a Mino ed Enzo Raiola, due…

3 giorni ago

PSG-Inter, i doppi ex della finale di Champions

Sono 8 i doppi ex protagonisti dei trasferimenti tra PSG ed Inter, finaliste di Champions…

4 giorni ago

Da Palermo a Roma in 13 anni: Gasperini e Dybala con un passato da vendicare

Gasperini sta per diventare il nuovo allenatore della Roma. Nella Capitale ritroverà una sua vecchia…

5 giorni ago