Linari e il calcio(mercato) femminile: quando diventa un affare di tutti

Linari e il calcio(mercato) femminile: quando diventa un affare di tutti

Quando si tratta di mercato, non ci sono sezioni e confini che tengano. Maschile, femminile… le trattative più delicate richiedono l’attenzione di tutti. Anche degli alti vertici dei club, se necessario, con le dirigenze della sponda maschile che scendono in campo per trattare calciatrici. E così è stato per il ritorno di Elena Linari in Italia: dopo le esperienze internazionali all’Atletico Madrid e al Bordeaux, il difensore della Nazionale ha firmato con la Roma un contratto di due anni e mezzo, anche grazie all’unione tra dirigenti “del maschile” e “del femminile”. Con i club che, finalmente, anche in Italia diventano un tutt’uno.

 


 

Tra Linari e il giallorosso è stato un colpo di fulmine: la chiamata dei dirigenti alla giocatrice, qualche giorno per pensarci ed Elena sale in aereo. “Torna in patria uno delle giocatrici più forti d’Italia”, commenta ai nostri microfoni Alessandro Orlandi, esperto di calcio femminile e fondatore nel 2010 di Studio Assist & Partners (e della neonata struttura dedicata ai servizi nello sport femminile, Assist Women), che cura i servizi di Linari da anni. “E’ una delle atlete su cui si dovrà poggiare il movimento presente e futuro. Il suo ritorno può fare solo bene: al campionato, come alle giovani. Elena è un modello, calcisticamente, ma anche e soprattutto umanamente”.

Da Firenze a Madrid: “E quella firma in segreto…”

Quella che ha riportato Linari in Italia è stata un’operazione certamente importante e nascosta fino all’ultimo. Ma ancor più top secret fu il passaggio, nel 2018, dalla Fiorentina all’Atletico, che Orlandi ha curato, in quanto agente già tesserato presso la Federazione Spagnola: “Elena aveva l’ambizione di fare della sua passione un lavoro e, al tempo, in Italia non si riusciva”. L’unica opzione era l’estero, dove “l’ipotesi più affascinante era Madrid”.

 


 

Dopo mesi di corrispondenza telefonica, “finalmente, troviamo un preaccordo. Elena parte con me ad inizio febbraio in un day off con la Fiorentina. Arriviamo a Madrid, ci vengono a prendere degli uomini del club e facciamo subito il tour del centro sportivo. Poi una visita guidata all’Estadio Vicente Calderon (che ai tempi era già stato dismesso ma non ancora demolito, ndr) e in quella cornice firmiamo un biennale. Ma la magia non finisce qui, perché “la sera stessa abbiamo visto da ospiti del club, Atletico Madrid-Valencia (maschile)… dal ‘palco presidencial’ del Wanda Metropolitano!”.

In Spagna si stava realizzando un grande sogno. In Italia nessuno sapeva nulla: “Rendere noto tutto a stagione in corso sarebbe stato uno shock per una tifoseria passionale come quella. Vedere Elena, bandiera della Fiorentina, tifosa e nata con il sangue viola, salutare così non sarebbe stato il massimo”. E così il segreto è rimasto fino a giugno, quando i quotidiani spagnoli hanno svelato tutto. “Anche se – sottolinea Orlandi – la Fiorentina era stata avvisata per correttezza e serietà già ad aprile”. Nonostante la firma con l’Atletico, la concentrazione è massima e “nel girone di ritorno Elena ha giocato benissimo, segnando tra l’altro molti gol”.

Atletico: scudetto, alti e bassi

In estate comincia l’avventura di Linari con l’Atletico. Si ambienta presto e gioca, spesso e bene. Tanto che, dopo solo 5/6 mesi, “il contratto passa da biennale a triennale, con anche un adeguamento, firmato al Wanda Metropolitano. Lo stesso stadio in cui, qualche mese dopo, Elena e compagne hanno giocato la partita decisiva per la vittoria della Liga e hanno festeggiato, lasciando secondo un gran Barcellona”.

 


 

Ma, dopo i primi dodici mesi in Spagna colmi di gioie e successi, la seconda stagione di Linari a Madrid non prosegue sullo stesso filo: “È stata un’annata agrodolce. Da una parte una società sempre gentile e capace. Dall’altra il campo, con un Barcellona dominante, mentre l’Atletico cambia tre allenatori in pochi mesi”. E parallelamente, cambia anche il ruolo di Elena: prima difensore centrale, poi mediano e, infine, fuori dalle titolari. “Il terzo allenatore non l’ha più vista. E così Elena, nonostante un contratto di due anni e mezzo a crescere, ha iniziato a guardarsi attorno”.

Italian saudade

Tra le varie possibilità la più accattivante è quella del Bordeaux. La trattativa è lunga e complicata, ma “dopo tre mesi i club trovano l’accordo, nonostante la resistenza della Presidentessa delle Colchoneras, che l’avrebbero voluta ancora lì. Ma Elena voleva giocare”. La sua volontà, però, non rispecchia quella dell’allenatore delle girondine, che non la schiera quanto sperato. 

E a questo punto l’Italia chiama… anzi richiama. La classica saudade. “Elena ha valutato le proposte. Già in estate ne erano arrivate alcune, anche dall’Italia, e la Roma era tra queste squadre”. Quindi il club giallorosso, con un ritorno di fiamma, ha alzato la cornetta e ha parlato con Linari. Progetto a lungo termine, giocatrice convinta, carte pronte. E una nuova avventura al via: si torna in Italia. Obiettivo? Sognare.

Luca Bendoni