Dal 2011 al 2015 Lorik Cana è stato un elemento importante per la crescita della Lazio. Il centrocampista albanese, che all’occorrenza poteva giocare anche al centro della difesa, era un giocatore di cui Reja, Pioli e Petkovic non potevano fare a meno. Insieme, Lazio e Cana hanno raggiunto traguardi storici, come la finale di Coppa Italia contro la Roma, vinta il 26 maggio 2013 allo Stadio Olimpico. E pensare che in Italia non sarebbe neanche dovuto arrivare, se non fosse stato per un amico ‘speciale’.
Riavvolgiamo il nastro. Estate 2011. Cana ha 28 anni ed è nel pieno della sua carriera dopo aver vestito le maglie di PSG, Olympique Marsiglia, Sunderland e Galatasaray. Con i turchi le cose non erano andate bene: la situazione finanziaria del club non era al top e in campo la squadra non si qualificò per le coppe europee. Lorik decide così di cambiare aria.
Su di lui piombano la Lazio e due club importanti di Premier League come Everton e Aston Villa. L’Inghilterra lo tenta (sarebbe stato un ritorno, dopo l’esperienza al Sunderland della stagione 2009/10), ma Tare lo convince in breve tempo a firmare per la Lazio. Tra i due c’è grande amicizia sin dai tempi della nazionale: “Entrai nel giro della nazionale albanese nel 2002, lui era già un veterano e per me divenne come un fratello maggiore“, ci ha raccontato. “Quando mi chiamò per me fu facile scegliere“.
Con la maglia della Lazio Cana ha disputato 111 partite, segnando 4 gol e mettendo in campo, a ogni partita, lo spirito del ‘guerriero’. Quello era il suo soprannome: quando giocava metteva tutto ciò che aveva, senza mai risparmiarsi. Tare lo sapeva. Per questo l’ha portato in Italia. Di un guerriero in campo c’è sempre bisogno, e la Lazio ne ha tratto tanto beneficio.
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