Pogba, centrocampista francese (imago)
In un anno la vita di Pogba è stata stravolta, tra squalifiche e ricorsi ora può tornare finalmente a giocare
C’è un prima e un dopo nella carriera di Paul Pogba che è segnato dal test antidoping effettuato nel post partita di Udinese-Juventus. È il 20 agosto 2023, il francese è tornato alla Juve già da un anno ma i ripetuti e sostanziosi infortuni l’hanno lasciato più tempo fuori dal campo da gioco che dentro. Il responso del test arriva qualche settimana dopo, con il Tribunale Nazionale Antidoping che sospende Pogba data la positività al DHEA, un ormone proibito.
Da allora parte un calvario a cui segue la conferma di una squalifica di 4 anni, il 29 febbraio 2024, che metterebbe fine alla carriera del classe 1992, il quale rifiuta previamente un patteggiamento, sicuro della sua incolpevolezza.
Pogba ricorre al TAS di Losanna che, dopo lunghi e interminabili mesi, il 7 ottobre 2024 annuncia la riduzione della squalifica a 18 mesi, quindi con la possibilità di tornare a giocare dall’11 marzo 2025.
Pogba è legato alla Juve con un contratto fino al 30 giugno 2026 a 12 milioni e mezzo lordi. La Vecchia Signora, che durante tutto il periodo di squalifica corrispondeva a Pogba una sorta di minimo salariale di circa 2 mila euro mensili, il 15 novembre 2024 decide di risolvere il contratto del giocatore per evitare di tornare a pagare uno stipendio monstre ad un giocatore fuori forma fisica e che sarebbe stato indisponibile ancora per 4 mesi.
Nonostante le speranze di restare del francese, si conclude così la sua avventura in bianconero. Da allora, sono stati numerosi i rumors di mercato che lo mettevano al centro dei riflettori: le sirene arabe erano insistenti soprattutto la scorsa estate, con la squalifica ancora pendente, quando si sarebbero interessate Al Ahli e Al-Hittihad, poi voci di MLS si sono rincorse tra interessamenti da Miami a Los Angeles; addirittura Pogba ha confermato allo streamer Aminematue offerte arrivate dal campionato russo, scartate dal giocatore.
La squadra europea che vi è stata più vicina nell’ultimo periodo, almeno con valutazioni concrete, è stato il Marsiglia di De Zerbi ma Pablo Longoria, attuale presidente dell’OM, ha rivelato a Cadena Ser di aver deciso di non tesserare Pogba per evitare di stravolgere gli equilibri di spogliatoio a stagione in corso, rimandando eventuali discorsi all’estate.
Tutto rimane dunque aperto, con il centrocampista che scalpita per ritornare a calcare il rettangolo verde.
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