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L’estate del sogno Mahrez alla Roma

Se c’è un’impronta nel fantastico percorso del Manchester City, sicuramente è quella mancina di Riyad Mahrez. Così com’era stato nel viaggio verso la prima storica finale di Champions League di due anni fa. Quattro gol tra Dortmund e PSG, con la prima doppietta in carriera nel ritorno della semifinale, decisiva per il passaggio del turno. Un’ascesa verso l’Olimpo del calcio che ricalca il fil rouge caratteristico del suo gioco e della sua carriera. Quel finto lento che abbaglia quando si accende, compassato ma lacerante se sottovalutato. Con Guardiola Mahrez ha imparato ad essere decisivo, sempre. Mantendendo tutto il bello ammirato con Ranieri ma rendendolo costante lungo i 90′ di una partita. 

Ad Istanbul, due anni fa, ha giocato la sua prima finale di Champions League, arrendendosi, però, davanti al suo ex compagno Kanté. Uno che la vetta dell’ascesa post Leicester l’ha raggiunta da tempo. Con la Coppa del Mondo con la Francia, con la vittoria dell’Europa League, trofei europei e mondiali che ancora mancano all’algerino. 

 

 

E chissà se negli ultimi tre anni avrà mai pensato a quell’estate del 2017, la stagione della scelta – non fatta – di trasferirsi alla Roma. Una non decisione per la quale, con il senno di poi, ringrazierà a vita il Leicester. Facciamo quattro passi indietro. Alla Roma di Monchi e Di Francesco serve un’ala destra, preferibilmente a piede invertito come richiesto espressamente dall’allenatore. Il sogno dei giallorossi ha un nome ed un cognome: Riyad Mahrez, stanco dell’avventura al Leicester e voglioso di una nuova avventura. 

L’allora presidente Pallotta, forse all’ultima vera stagione di investimento economico, pianifica un budget molto alto: quasi 40 milioni di euro. Monchi ha il mandato a spendere quella cifra per un solo calciatore, polverizzando il record di calciatore più pagato della storia della Roma. Inizia una trattativa che dura praticamente tutta la sessione di calciomercato. A senso unico però, perchè la risposta dall’Inghilterra è sempre la stessa: no. O meglio, sì ma alle nostre cifre, costantemente più alte delle offerte giallorosse. 

 


 

Il numero dei rilanci si perde nella narrativa, così come le esposizioni pubbliche e non di Mahrez per la positiva conclusione della trattativa. Il Leicester per un mese e mezzo è granitico: prezzo 44 milioni di euro cash e ci sediamo a parlare. La Roma rincorre, rialza, sparisce e ricompare, provando ogni mezzo strategico per far cedere il club britannico. Niente. Da quell’orecchio non ci sentono. “So che la Roma si è fatta avanti – si espone Mahrez a inizio agosto – ma nessuna offerta è stata accettata per cui posso fare poco. La Roma è un grande club con cui mi piacerebbe parlare ma non posso finché non ci sarà l’accordo col Leicester”.

L’accordo non verrà mai trovato e la forbice di 7 milioni di euro tra i 37 offerti al massimo dalla Roma e i 44 richiesti dal Leciester rimarrà tale. Il resto è storia, fatta di Patrik Schick da una parte e di 68 milioni di euro firmati Guardiola nell’estate dell’anno successiva. 

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