Chiamarsi Maradona senza essere Diego. La storia di quando i tre giocarono insieme

Chiamarsi Maradona senza essere Diego. La storia di quando i tre giocarono insieme

Stessa chioma, stessa struttura fisica, piedi decisamente diversi. Questa è la storia dei tre Maradona, così simili dal punto di vista fisico, tanto diversi sotto l’aspetto tecnico. Diego, Raul e Hugo. Il primo è il giocatore più forte della storia del calcio, gli altri due sono solamente Lalo e Il Turco. Questione di genetica, di DNA. La difficoltà di chiamarsi Maradona, senza essere Diego. 

 


Hugo Maradona

 

La prima volta insieme 

Granada, 16 settembre 1987. Tra Siviglia e Murcia, ci fu la prima volta dei Maradona insieme. Davanti per gli spagnoli ci sono Diego e Lalo, uno con il nove e l’altro con il dieci. Attacco made in Maradona, con Hugo a centrocampo. Il campionato italiano era fermo per una sosta delle nazionali e l’amichevole era l’ultimo passo dell’accordo chiuso dal Granada per far arrivare in Europa anche Lalo, che vestirà il biancorosso per una stagione prima di volare con destinazione Giappone. 

 


 

La sceneggiatura é perfetta quel giorno, quasi da film. L’avversario è il Malmö e la coppia formata da Lalo e Diego dà spettacolo, davanti ai 15mila accorsi allo stadio Los Carmenes per l’evento. Il primo lo segna il dieci, il secondo è una perla di Diego su punizione. Diversa la maglia, uguale il risultato. Bellezza per gli occhi. La numero nove Maradona la avrà anche negli ultimi anni a Napoli, quando il diez sarà di Gianfranco Zola. 
Quel giorno a Granada i due Maradona in avanti danzano come facevano sui campetti di Villa Fiorito, anche perché giocare con Diego è semplice per tutti: te la ridà sempre nel modo giusto, con i tempi giusti. Sarà quella l’unica volta insieme da protagonisti. 

La seconda e ultima volta in cui giocheranno insieme sarà a Terni nel maggio del 1989. Allo stadio Liberati infatti si sarebbe dovuta tenere un’amichevole benefica tra l’Argentina campione del mondo in carica e la nazionale Italiana, che però non si presenterà. Con l’Albiceleste già in Italia e con i biglietti già venduti non si può annullare, anche data la nobile causa della partita. Così gioca la Ternana, che lottava per la promozione in Serie C, contro l’Argentina di Maradona. Selezione che per quel giorno non sarà solo di Diego, ma anche di Hugo e Lalo. Per gli avversari in porta giocò Tacconi, al tempo alla Juventus, che non aveva rispettato il divieto della società di partecipare. Il risultato era ovviamente scritto, 7-2 per l’Argentina e solito spettacolo di Diego che incanta e fa doppietta. 

 


 

Queste le uniche due occasioni, entrambe non ufficiali, in cui abbiamo potuto vedere i tre fratelli Maradona insieme in campo. Per tutti Diego e gli altri due. La storia di due ragazzi che sono cresciuti all’ombra di un marziano e che lo hanno sempre saputo. “Io sono un ragazzo normale – raccontava Hugo – Diego è un alieno. É difficile crescere sognando di seguire le orme di uno come El Pibe. L’errore fu degli altri, in primis di loro fratello maggiore, di volerli far diventare come lui o addirittura meglio. Loro avrebbero preferito restare in disparte, non avendo le qualità per stupire il mondo. La triste scelta di essere Maradona in questo modo, senza essere Diego.