Dall’affidamento al Maradona: chi è Mané, il neo maggiorenne alla prima con il Napoli

Dall’affidamento al Maradona: chi è Mané, il neo maggiorenne alla prima con il Napoli

Non una festa con i compagni di classe, il primo motorino, magari un viaggio all’estero con gli amici del cuore.  Moussa Mane, per i suoi 18 anni, ha scelto un regalo forse unico: la prima convocazione con il Napoli dei “grandi”


 

La grande occasione

Viste le tante assenze, Luciano Spalletti ha scelto il giovane italo-senegalese in prima squadra per la prima volta in assoluto, una scelta necessaria per una questione numerica ma anche di merito per le buone cose fatte vedere dal 17enne azzurro nella squadra Primavera allenata da Nicolò Frustalupi.

È arrivato al Napoli nell’ultima estate di mercato proprio per rinforzare la squadra degli azzurrini, ma la sua storia (di uomo e calciatore) parte da lontano: ha il doppio passaporto ma il cuore è pugliese, la terra che aveva accolto suo papà prima ancora del resto della famiglia. A 4 anni si sposta in Italia, a Molfetta, dove la famiglia pone le nuove radici e il primo amore di Moussa è il pallone.Ci fu ‘affidato” piccolissimo, ma era già un piacere vederlo giocare”, le parole sono di Aldo Cesareo, primo allenatore del piccolissimo Mane e dirigente della scuola calcio di Molfetta che l’ha fatto crescere. Tutta la trafila con la società di Serie D prima del passaggio – “quasi naturale” secondo Cesareo – al Bari, rinato da poco e voglioso di costruire nuove fondamenta su giovani pugliesi di valore. Ci mette poco a farsi apprezzare: a marzo dello scorso anno si prende la prima convocazione coi Galletti in prima squadra, poi l’esordio contro la Vibonese in C un mese più tardi.  


 

 

La crescita

Da Molfetta a un club di Serie A: come? A inizio anno il Bari punta fortemente la promozione in B e lo fa con una squadra di giocatori esperti, già pronti a vivere la categoria per provare il grande salto. Posto per il 17enne Moussa non ci sarebbe stato, con ogni probabilità, quindi la scelta di vivere un anno ancora in Primavera. Su di lui ci sono tanti club di Serie A: l’Empoli (che da Molfetta aveva già preso Guarino, con cui Mane faceva coppia da bambino) e la Fiorentina, ma la soluzione più “naturale”, anche qui, è stata il Napoli.

Fin qui, 7 presenze con la Primavera, dove cui ha messo in mostra la duttilità che oggi serve a Spalletti in caso di bisogno. Frustalupi lo schiera centrale di difesa o terzino a destra, il fisico è già importante per un 17enne e il carattere pure. Stasera sarà in panchina al Maradona per Napoli-Atalanta ma l’obiettivo è tornare “a casa”: il prestito secco in azzurro si concluderà a fine stagione, la speranza di Moussa è ritrovarsi al Bari in B e poter vestire il biancorosso da protagonista. Per la gioia di mamma, papà e di chi l’ha lanciato in campo a 4 anni.