La novità è grossa e apre orizzonti che, fino ad ora, sembravano molto limitati. Ci si può abilitare alla carriera di direttore sportivo, in Italia, senza partecipare al corso di Coverciano? La risposta è sì. Una svolta vera e propria per chi vorrebbe tentare di intraprendere una carriera tanto difficile quanto stimolante, che ha visto l’impegno di un Ateneo, quello di Bologna, e di un gruppo di studenti con la passione per il calcio.
“Il corso di Laurea Magistrale che abbiamo frequentato è stato quello di Management dello Sport”, racconta a Grandhotelcalciomercato.com Giulio Benevento, fresco di laurea e di abilitazione come direttore sportivo. “Lo conoscono in pochi, anche se ormai nel mondo dello sport è importante avere un’adeguata preparazione manageriale”. Ma come è nata questa possibilità? “Ho visto un bando sul sito della FIGC, che consente a tutti gli atenei, aventi corsi di laurea con offerta formativa affine a quella del Corso di Coverciano, di potersi accreditare per preparare dei master equipollenti, che permettono di sostenere direttamente l’esame finale di abilitazione alla professione di Direttore Sportivo”.
Giulio si è subito attivato e si è occupato personalmente, sostenuto anche dall’Università di Bologna, della pratica di accreditamento nella sua interezza. Ad accreditamento ottenuto l’Università ha poi organizzato il master. Che “è durato sei mesi: da giugno a dicembre 2021. Il 28 febbraio abbiamo sostenuto l’esame scritto, il 6 giugno l’orale. Dallo scorso 21 giugno abbiamo ottenuto l’abilitazione: adesso siamo ufficialmente dei direttori sportivi”.
Ora bisogna costruirsi una carriera nei club, abbinando non solo la parte sportiva, ma anche quella manageriale. “L’Università di Bologna” continua Benevento, “è stata una delle prime in Italia a portare avanti questa sinergia. Abbiamo studiato tanti argomenti: dal bilancio, all’aspetto tecnico, per passare a quello giuridico legato ai trasferimenti e molto altro ancora”. Una formazione completa sotto ogni punto di vista, insomma.
Al momento, Giulio, che è fiorentino di nascita, lavora per la Città Metropolitana di Firenze, come consulente del Consigliere con delega allo Sport, Nicola Armentano. Ma forse si vede già dietro a una scrivania. O sugli spalti degli stadi, a scovare nuovi talenti. Una prospettiva sognata prima. Diventata, incredibilmente, una realtà poi. E chissà quanti, dopo di lui, ci proveranno.
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