Chi è Mathys Tel, il classe 2005 arrivato al Bayern Monaco per 30 milioni
La storia della giovane stella del Bayern Monaco, dal rapporto con Thomas Muller all’ammirazione per Thierry Henry

Nella sfida di campionato contro lo Schalke 04 il suo gol ha portato il Bayern Monaco sul 5-0. Ma non era il primo, perché quello di Mathys Tel, giovanissimo attaccante francese in forza al Bayern Monaco, è un talento cristallino che gli ha già permesso di mettersi in luce. Soprattutto, di farsi acquistare dal club più titolato di Germania per la bellezza di 28 milioni e mezzo più bonus.

Nella sua prima stagione con i bavaresi Tel ha collezionato 6 gol in 26 apparizioni fra Bundesliga, Champions League e Coppa di Germania. Al Bayern ha anche infranto diversi record, per giunta – occorre ricordarlo – quasi sempre partendo dalla panchina.
Insomma, 18 anni e un curriculum già degno di nota. Eppure da piccolo il calcio non era neanche la sua più grande passione, come rivela a un’intervista a Goal Deutschland: “Avevo un sogno diverso, mi piacciono molto gli animali e volevo fare il veterinario. Ma oltre al calcio mi piacciono altri sport, come le arti marziali e il basket”.
Tel si racconta: dalla fasciatura sulla mano alla stima per Henry
Nella stessa intervista Tel parla della fasciatura che porta sulla mano destra quando scende in campo: “L’ho avuta per la prima volta quando ero un ragazzino, nell’U-13 ad Auberbilliers. È qualcosa di molto importante, mi ricorda da dove vengo e mi ha dato una certa forza. Ecco perché la indosso sempre e penso che sempre lo farò”.

Nonostante le difficoltà linguistiche, i giocatori del Bayern lo hanno subito fatto sentire a casa: “Il mio compagno di squadra più divertente? Thomas Muller mi fa molto ridere. Ho un buon rapporto con alcuni e rido molto anche con loro. Siamo un top team“.

Quanto all’idolo d’infanzia, c’è un attaccante in particolare che Tel ha sempre provato ad emulare: “Thierry Henry: veloce, buon piazzamento, mentalità da guerriero. È proprio quello che mi piace. Cerco di copiare un po’ quello che ha fatto e di avere una carriera simile alla sua”.