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Maxi Lopez, il giorno dell’addio al calcio. Storie e retroscena tra alberghi e promesse

Grazie a tutti è stato un viaggio bellissimo”. Così Maxi Lopez, con un post sul suo profilo Instagram ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. È stato veramente un lungo viaggio, partito dal River Plate e arrivato a fare dell’Italia la sua seconda casa. Da Catania a Milano, Genova e Udine fino all’ultima stagione con la Sambenedettese.  


Catania e una telefonata che ti cambia la vita

Tanti ricordi, gol e storie da raccontare. Dentro e fuori dal campo. Già perché Maxi oltre che essere protagonista in campo lo è sempre stato anche per quanto riguarda trattative e calciomercato. A partire dal suo arrivo in Italia. Nell’estate del 2009 ci fu incontro con la Lazio e una stretta di mano con il presidente Lotito, ma poi non se ne fece nulla. Maxi al tempo giocava in Russia e pensava di dover far ritorno lì per andare in ritiro. Poi arriva la telefonata che ti cambia la vita: “Non andrai alla Lazio, ma giocherai con una maglia rossazzurra. Vieni, ci salviamo e ti prometto che ti vendo a una grande squadra”. A parlare è Pietro lo Monaco, direttore sportivo del Catania che lo convincerà a venire a giocare in Italia. Lopez sale quindi su un volo privato alla scoperta della Sicilia, terra di cui non sapeva nulla e con cui sarà amore a prima vista. 


Maxi chiuso in Hotel aspettando il Milan

Si sa però che le promesse prima o poi vanno mantenute. Così, due anni dopo, Lo Monaco si trova costretto a tenere fede alla parola data. I rapporti con il Catania sono deteriorati e Maxi spinge per cambiare aria. Il giocatore riceve una proposta importante dal Fulham, che gli offre un contratto di 4 anni ma Lo Monaco rifiuta. E Maxi non ne può più: “Basta, non mi alleno più”.   


 

 Serve trovare una soluzione. Lopez sogna di andare al Milan, così il ds rossazzurro sale a Milano per convincere Galliani e ci riesce. Dopo 4/5 giorni lo raggiunge anche Maxi, chiuso in hotel per non farsi riconoscere dai giornalisti. Felpa, cappello e cappuccio. Intanto Galliani sta cercando di concretizzare il colpo Carlitos Tevez, con l’intento di ufficializzare i due argentini insieme. Ma i giorni passano e Maxi perde la pazienza: “Io vado in Inghilterra”. Dopo poco arriverà la chiamata di Galliani. Tutto fatto, anche senza Tevez. Si aprono quindi le porte del Milan, la squadra che Maxi guardava da bambino.

Lorenzo Cascini

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