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Quando Pioli fu vicino a sostituire Gasperini sulla panchina dell’Atalanta

Milan-Atalanta da anni ha preso uno spessore diverso rispetto a qualche stagione fa. E non solo perché la Dea ha trovato una nuova dimensione, ma anche per le sfide infinite tra i due allenatori: Pioli e Gasperini. Due coach, tra cui non scorre un vero buon sangue, che si trovano sempre uno davanti all’altro. Guardate i bilanci sportivi di entrambi: in cima alle partite dell’uno ci sono le sfide con l’altro. È un dato di fatto. Si incontrano sempre. E spesso scoppiano scintille: rigori dati, non dati, umiliazioni rifilate e pure un retroscena in panchina: Pioli, qualche stagione fa, poteva prendere il posto di Gasperini all’Atalanta. Prendiamo la macchina del tempo e ripercorriamo l’episodio. 

 


 

Quando Pioli poteva subentrare al posto di Gasp

Fine settembre 2016. Quasi sette anni fa esatti. Gasperini è arrivato in estate all’Atalanta e ancora nessuno sa che il connubio avrebbe portato la Dea nell’olimpo della Champions League. Siamo alla quinta giornata di Serie A e la squadra di Gasp ha ottenuto solo tre punti. Percassi e Sartori si guardano intorno per pensare a un sostituto nel caso in cui la situazione non migliorasse di lì a poco. Il primo nome a cui pensano è quello di un allenatore italiano, libero e reduce da un ottimo ciclo alla Lazio: Stefano Pioli. Sartori, ds dell’Atalanta, lo conosce anche bene, avendoci lavorato insieme ai tempi del Chievo Verona (stagione 2010/2011). ‘Decisione’ presa: se l’Atalanta perde anche a Crotone alla sesta giornata, Gasperini salta. Pioli è pronto a subentrare.

La partita si gioca lunedì 26 settembre 2016, e all’Atalanta bastano 45′ per chiudere la pratica: Petagna, Kurtic e Papu Gomez, 0-3 a fine primo tempo. La partita finisce 1-3, Gasperini mantiene il posto e da quel giorno la Dea intraprende un cammino che la porterà fino ad Anfield, Madrid (non Bernabeu, ma Valdebebas) e a due minuti da una storica Final Four a Lisbona. Pioli rimane ancora senza un posto. Lo prenderà due mesi dopo. Sempre nerazzurro, ma sarà quello dell’Inter, il cui bilancio in sei mesi sarà di 1,67 punti di media a partita e un solo vero squillo importante: un 7-1 in un pomeriggio di marzo a San Siro. Contro chi? L’Atalanta di Gasp, neanche a dirlo.

 

 

Cosimo Bartoloni

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