Cassano-Pazzini: uno degli affari più folli tra Milan e Inter

Una delle estati più calde in quel di Milano è stata sicuramente quella del 2012. Sia il Milan che l’Inter hanno appena terminato un lungo ciclo vincente, terminato in quell’anno con la vittoria dello Scudetto della prima Juventus di Antonio Conte. In quelle settimane nell’asse tra nerazzurri e rossoneri si è mosso uno degli affari più discussi di quella sessione di mercato: Antonio Cassano all’Inter e Giampaolo Pazzini al Milan.

L’Inter di Strama e l’addio dei senatori al Milan: il quadro dell’estate 2012
L’estate 2012, come detto, è stata spartiacque per la storia calcistica di Milan e Inter. Il ciclo vincente delle due milanesi è appena terminato, un’era che ha visto i nerazzurri vincere cinque Scudetti consecutivi, compreso l’anno del Triplete 2009/10, l’ultima italiana a vincere la Champions League. Proprio l’Inter in quella calda estate riparte da un giovane emergente che in poche settimane in panchina non ha fatto male: Andrea Stramaccioni.

Nella sponda milanista, invece, Galliani e Berlusconi confermano Massimiliano Allegri, però con una squadra che ha visto perdere moltissimi calciatori. Da gli addii di Inzaghi, Nesta, Van Bommel e Seedorf fino alle cessioni dolorosissime di Thiago Silva e Ibrahimovic.

Cassano e Pazzini: i nuovi volti di Inter e Milan
Un affare che ha avuto del clamoroso nell’asse tra Milan e Inter quello di Cassano e Pazzini. In primo luogo, è stato un trasferimento di due calciatori importanti, che insieme hanno avuto un passato comune nella Samp 2009/10 portando in Champions i blucerchiati. Ma le strade i due giocatori si sono rincrociate a Milano, però in due squadre diverse.

Nell’estate 2012 i due sono protagonisti in questo folle scambio, Cassano lascia il Milan per andare all’Inter, percorso inverso per il “pazzo” che va in rossonero. Alla fine della stagione 12/13 la squadra di Allegri si piazza terza e si qualifica ai preliminari di Champions League, mentre per i nerazzurri sarà un campionato travagliato concluso con deludente nono posto.