Retroscena

Paratici-Milan, il ds: “Non so cosa non abbia funzionato, e non mi interessa”

Dal caso plusvalenze al Tottenham, dai mesi di stop alla trattativa con il Milan: il retroscena di Fabio Paratici.

A ormai un mese dalla fine dell’inibizione legata al caso plusvalenze, Fabio Paratici è tornato a lavorare attivamente all’interno della dirigenza del Tottenham. Il ds infatti, aveva lasciato la sua posizione dopo la squalifica, restando però consulente degli Spurs fino alla completa scadenza del provvedimento. Ora è tornato stabilmente nel club londinese, il quale, come spiega l’ex Juve, non ha mai smesso di supportarlo.

Nell’intervista concessa a Sky infatti, Fabio Paratici ripercorre gli ultimi due anni e mezzo segnati dalla vicenda giudiziaria e dalla successiva ripartenza professionale. Ha ribadito come dall’Inghilterra non sia mai arrivata alcuna diffidenza nei suoi confronti: Al Tottenham mi sento a casa perché mi ci hanno fatto sentire. Sono arrivato nel giugno 2021, a novembre è partita la vicenda giudiziaria e, pur conoscendomi parzialmente, non mi hanno mai giudicato o fatto sentire in dubbio. Quando sono stato squalificato ho dato le dimissioni per rispetto del club, e mi hanno voluto tenere come consulente, quindi al termine della squalifica ho ripreso il mio lavoro”.

Sul caso plusvalenze, Paratici ha spiegato anche di aver vissuto inizialmente una forte fase di disorientamento e di aver scelto il patteggiamento come atto di responsabilità nei confronti dello stesso club.

Fabio Paratici sul Milan: “Non è andata, non sto qui a chiedermi il perché”

Paratici ha poi ripercorso alcune vicende risalenti ai mesi antecedenti all’apertura del mercato estivo, quando il Milan lo aveva contattato per valutare un suo possibile ingresso nella dirigenza rossonera. Come spiega anche il ds, il Milan aveva anche intavolato una trattativa: Siamo stati molto vicini. Poi se il matrimonio non si è concluso totalmente non si è concluso totalmente non so qui a chiedermi il perché. Diplomatico? No, non lo sono e non miglioro in questo. Ma non posso stare a chiedermi il perché, dopo tutto quello che ho passato, se questo ha influito su delle decisioni di un club”.

Mattia De Pascalis

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