Chiamate in Nazionale maggiore? Zero. Fino a oggi. Vanja Milinkovic-Savic vive un sogno, su tutta la linea. Perché Dragan Stojkovic si è convinto: per la porta della Serbia c’è anche il portiere del Torino. Prima convocazione per il fratello di Sergej, che quest’anno, con Juric (e quel retroscena chiamato Cagliari…), sta vivendo un’annata tutta diversa. Particolare.
Ed era nato tutto da quest’estate. “Resti e te la giochi“. O meglio, resti e basta. Nel senso che per il dopo Sirigu, l’allenatore e il direttore sportivo, Vagnati, avevano deciso di puntare su di lui. Senza se e senza ma. Non è stata una scelta facile, viste le tante panchine, i tanti prestiti e un potenziale che, per quanto tutti gli riconoscevano, continuava a rimanere inesploso.
Questione di fiducia? Senza dubbio. E magari quel feeling balcanico tra Vanja e l’allenatore che sta facendo la differenza. 11 partite da titolare, 11 reti subite, una sicurezza che cresce e quel piede sempre caldo, che potrebbe a volte portarlo a battere le punizioni. È sicuramente atipico: per stazza e qualità nel calcio. E adesso si sta scoprendo, finalmente, un portiere da Serie A. E da Nazionale.
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