Mhkitaryan, a inizio estate, ha scelto l’Inter. Rifiutata l’ultima proposta per un prolungamento con la Roma e l’armeno ha iniziato una nuova avventura per ritrovare Edin Dzeko con cui ha avuto un ottimo feeling in giallorosso.
Era iniziato tutto all’improvviso. Un nome a sorpresa, la trattativa lampo e subito l’abbraccio della parte giallorossa di Roma. Henrikh Mkhitaryan è arrivato nella città eterna mentre tutti si sarebbero aspettati la chiusura per un altro centrocampista offensivo: Matheus Vital, giovane brasiliano del Corinthians.
I contatti per il trequartista verdeoro classe ’98 procedevano spediti, poi un rallentamento e la lampadina che si accende nella testa dell’allora direttore sportivo, Gianluca Petrachi. Nasce l’idea internazionale, quando mancano due giorni alla chiusura del mercato. Chiamate su chiamate. Telefono bollente e adrenalina alle stelle quando l’affare “Mkhi” è definito: prestito con diritto di riscatto, il regalo per Fonseca è pronto.
Operazione velocissima e atterraggio a Fiumicino appena in tempo per firmare tutto, il 2 settembre 2019, in mezzo a una folla entusiasta. Preludio di un’avventura proficua e vincente: a tre anni di distanza, l’armeno ha totalizzato 116 presenze e 29 gol fra campionato e coppe con la Roma. E, soprattutto, ha messo in bacheca una Conference League.
A 33 anni, ancora tanta voglia di essere al top. Sul tavolo, aveva due offerte. La prima arriva proprio dalla Roma ed era una proposta di rinnovo: 3,5 milioni netti a stagione, che con i bonus sarebbero potuti aumentare. Infatti, ogni 15 partite disputate, Mkhitaryan avrebbe visto il proprio stipendio crescere, fino a un massimo di 4,1 annui. Inoltre, il suo contratto sarebbe rinnovato automaticamente in caso di qualificazione in Europa o se dovesse giocare almeno la metà delle partite.
Un tentativo dispendioso, quello giallorosso: le cifre in gioco sono alte, ma l’offerta dell’Inter è ancora più importante. A partire dalla parte fissa: un contratto biennale a 4,5 milioni netti l’anno, a fronte di una richiesta (lato giocatore) di un triennale a 5 milioni stagionali.
Calcolatrice e bilancio alla mano, la situazione del centrocampista classe 1989 si è risolta presto. A Roma c’era ancora speranza; a Milano erano fiduciosi di poterlo abbracciare come nuovo, importante, jolly da schierare in mezzo. Caso vuole, quello che è stato il suo ultimo gol in giallorosso è arrivato proprio contro i nerazzurri a San Siro. Inutile coincidenza o, magari, segno del destino.
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