Ascolta Eminem, gli piace Spiderman, ama Buffon e a Benevento ha provato a chiudere la porta per raggiungere la salvezza. Non era facile, per Lorenzo Montipò (qui l’intervista): 37 partite e 74 gol subiti. Due a gara, praticamente. Ma perché è protagonista? Perché se è vero che i numeri non sbagliano, non lo fanno neanche le immagini: Lorenzo ha parato, pure tanto. Almeno un miracolo per ogni incontro, ed è anche per questo che è uscito tra i migliori dei suoi. Così tanto, da restare in Serie A: il Verona è pronto ad accoglierlo.
E sapete cosa? La sua carriera è cambiata quando è diventato terzo portiere. C’è tutta una storia di calciomercato dietro a chi, probabilmente, nella prossima stagione è destinato a rimanere comunque in Serie A, e nasce da un momento difficile che ha saputo superare alla grande, trovando l’umiltà di ripartire addirittura dalla Primavera.
Lorenzo, classe ‘96, ha quel comportamento da confine: a Novara si è un po’ piemontesi nei modi e un po’ lombardi nell’accento. È capoluogo, ma è una realtà piccola. E in una realtà piccola, se si vuole emergere, bisogna lavorare tanto. Tra risaie e campi da calcio lui ha cominciato così. Poi a vent’anni si sposta a Siena, per un prestito in Serie C: non subisce gol per quattordici partite di fila. “Ok, la strada è giusta”, pensa. E la stagione dopo, sempre in prestito, va al Carpi in Serie B.
2015/2016: è la grande occasione, ma si infortuna alla mano e scivola in terza posizione, dietro a Belec e Colombi. Quello stop lo constringe per quattro mesi a guardare i compagni: il Novara sceglie di richiamarlo già a gennaio, per non lasciarlo fermo per tutta una stagione. Un po’ di tensione tra i club, ma poi il rientro. Fa panchina fino alla fine della stagione, rendendosi disponibile anche per la Primavera, ma nelle ultime tre partite si esalta e i piemontesi decidono di puntare su di lui. Con Corini, l’anno dopo è protagonista al punto tale da diventare l’obiettivo del Benevento.
“Comincerai come secondo di Puggioni, poi vedremo”. Il resto è storia. In Campania ha deciso di misurarsi in Serie A, rifiutando anche un sondaggio dell’Eibar che lo avrebbe voluto come suo giocatore per affrontare la stagione di Liga. Normale storia di mercato, direte. È vero, questa volta sì. E non dovrà ripartire da capo per farsi notare.
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