Un figlio nato ai piedi del vulcano e con la lava nelle vene, accolto come un figlio in una terra che nei secoli ha ospitato parecchie dominazioni. Takayuki Morimoto, il primo giocatore giapponese nella storia del Catania, è entrato nel cuore in parecchi tifosi rossazzurri e non solo. La sua verve in campo, la rapidità e i gol che hanno fatto esplodere a più riprese il Massimino, sempre caloroso e festante. Indimenticabile la sua prima rete in Serie A a 18 anni contro l’Atalanta a Bergamo, pareggiando all’ultimo secondo una partita che sembrava perduta. La sua vittima preferita? La Roma! Ai giallorossi l’attaccante segnò ben 4 gol in carriera, di cui 3 proprio al Cibali.
I gol con la maglia del Catania di Takayuki Morimoto nel 2008-2009 non passarono inosservati. Infatti, non è un caso se un certo Sir Alex Ferguson guardò con molta attenzione le prestazioni del giapponese in campo in Serie A. Secondo il tabloid inglese “The People“, a febbraio-marzo 2009 insistettero con la dirigenza etnea per portare a Manchester l’attaccante giapponese. Il Catania però ribadì la volontà di volerne parlare solo a fine stagione. Evidentemente poi la trattativa non è andata in porto, ma sicuramente è stato il momento più alto della carriera di Morimoto.
“Maremoto” veniva chiamato simpaticamente dai tifosi del Catania, che in quegli anni vivevano il sogno di tornare a giocare in Serie A dopo 23 anni. Non troppi gol, ma pesanti quelli del giapponese. Tra i più importanti indimenticabile quello segnato al Palermo nel famoso e celebre 4-0 dei rossazzurri al Barbera con il gol da centrocampo di Mascara. Ebbene, in quel match “Taka”, oltre al gol, serve 3 assist per i compagni, in una vittoria ancora oggi storica in terra etnea.
A cura di Federico Rosa
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