Dopo settimane di assenze è arrivato il suo momento. Sergio Ramos ha ritrovato il gol con il Psg. Lui e Leo Messi, due delle superstar arrivate nello scorso mercato estivo, molto mobimenteto Soprattutto in Spagna, dove lo scossone è partito proprio da quei due signori lì, quelli che non ti aspettavi potessero andare allo scontro con Barcellona e Real Madrid, quelle che erano state le loro case. Incredibile, ma vero. Crisi che si portavano avanti dall’estate: i classici nodi che stanno arrivando al pettine. Di Leo si è già parlato tanto. Anzi, l’ha fatto proprio lui: “Resto, ma...”, il messaggio della scorsa estate, quando ancora faceva caldissimo e il Barcellona usciva da una Champions League davvero deludente. Clima bollente allora, quasi quanto gelido adesso. Lo stesso che si è respirato poi tra Sergio e Florentino Perez, portando all’addio.
Il rinnovo del difensore tarda ad arrivare, il tempo passa e a giugno 2021 potrebbe clamorosamente chiudersi un’esperienza che sembrava ormai immortale. Sedici anni insieme, non una cosa da poco. Eppure i rapporti sono tesi, le parti si parlano poco e quando lo fanno litigano pure. Il problema riguarda lo stipendio che, in tempi di estrema crisi, Perez vorrebbe rivedere al ribasso non solo per Ramos, ma per tutta la prima squadra: -10% a giocatore, per diminuire la pressione sulle casse societarie. Un mese fa, Florentino avrebbe presentato al difensore un’offerta anche più bassa, ma per più tempo: 12,5 milioni di euro netti (ora ne percepisce 15) fino al 2023. Una base di partenza non così appetibile per chi ne chiedeva 15 fino al 2024.
Parti bloccate, stallo che non vede alcun avvicinamento. Anzi, le ultime indiscrezioni parlano di una nuova proposta non più di due, ma di un solo anno, a circa 13,5 milioni (quel 10% di cui sopra). “Così non ci siamo proprio”, è il pensiero del giocatore, su cui Zidane ha fatto affidamento in questi anni per ricompattare lo spogliatoio e che l’allenatore, ovviamente, non vorrebbe perdere. A proposito di spogliatoio: voci sempre più insistenti raccontano di una divisione in due partiti. Una pro Ramos; l’altra (con Casemiro in testa) che sosterrebbe maggiormente la linea di Perez e in generale la riduzione di ingaggio.
La situazione poi si è sbloccata con l’addio di Ramos. L’addio a Madrid, al suo Real e l’approdo a Parigi. E come compagno quello che per anni è stato il nemico numero 1, Leo Messi. Ora il presente si chiama Psg.
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