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Dalla Macedonia alla Serie A, passando per la Turchia: tutto su Elmas, il ragazzo dei record

Ancora giovane ma già con un curriculum di tutto rispetto. Arrivato in Italia nel 2019, nei primi tempi Eljif Elmas non ha avuto modo di esprimersi al 100% con la maglia del Napoli. Prima con Ancelotti e poi con Gattuso, il macedone non è riuscito a ritagliarsi il giusto spazio nelle rotazioni.


Con l’arrivo di Spalletti, però, anche se spesso dalla panchina il classe 1999 ha finalmente trovato un buon minutaggio. Nel finale della scorsa stagione, dopo la vittoria aritmetica dello scudetto da parte del Napoli, Elmas ha anche avuto l’occasione di mettersi in mostra anche dal primo minuto.


Talento cristallino e potenzialità fuori dal comune, il ragazzino classe 1999, prima di approdare al Napoli, viene acquistato dal Fenerbahce. Qui il macedone inizia a mettersi in mostra. Qualche gol e assist, ma soprattutto tanta qualità. La sua classe è evidente, tanto da attirare l’attenzione di diversi club europei.

In Turchia davano per certo un suo passaggio all’Inter, ma in realtà sarà il Napoli a spuntarla. Il club partenopeo sborsa 16 milioni di euro più bonus e si assicura l’allora diciannovenne, con il Fenerbahce che formalizza la cessione record della propria storia.


Ma i record di Elmas non finiscono qui. Ad appena 17 anni diventa l’esordiente più giovane nella storia della Nazionale macedone, un traguardo che fa capire il talento dell’ex Fenerbahce. Già dagli esordi in patria, con la maglia del Rabotnicki, Elmas raggiunge risultati che lo confermano tra i talenti più interessanti del panorama calcistico: a soli 16 anni esordisce tra i professionisti, e alla seconda stagione nella massima serie macedone mette a segno 6 reti.


Ed è record anche in Europa: gol più veloce di una squadra italiana in Europa League. Appena 11 secondi per sbloccare la gara contro lo Spartak Mosca. 


È vero, con Ancelotti in panchina, Elmas non ha avuto abbastanza chance, ma fu proprio l’ormai ex tecnico del Napoli a intravedere le potenzialità del macedone. “Questo è un colpaccio, un talento straordinario”. Sarebbero state queste le parole di Ancelotti quando Giuntoli chiuse il colpo. Voci di corridoio, delle semplici previsioni che al tempo sembravano vuote. Ma che oggi, invece, si stanno pian piano realizzando.

Davide Masi

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