Largo ai giovani, è il loro momento. Spalle larghe, entusiasmo e spensieratezza. Il tutto condito da una gran voglia di stupire e di dimostrare di essere all’altezza. Da Zaniolo a Scamacca e Frattesi, sono tante le dolci novità per l’Italia di Roberto Mancini in vista dello spareggio per andare in Qatar. Il Mondiale chiama e ci sarà bisogno di tutti. Ma soprattutto servirà l’Italia migliore, senza restare ancorati al ricordo di quella che fu la più forte di tutta Europa a luglio. Se sarà necessario, bisognerà rinnovare e per farlo il c.t. dovrà anche cogliere i segnali lanciati dal campionato.
Tanti sono i giovani italiani che si stanno mettendo in mostra in Serie A, con tanta fame e voglia di rubare l’occhio e meritare una chiamata. Il talento non manca di certo bisognerà, semmai, lavorare sulla testa. Carattere da forgiare sotto tanti aspetti, ma il tempo è dalla loro. La partita di sabato ci ha fatto vedere che l’Italia può tornare a contare su uno Zaniolo sempre più vicino al top della condizione. E quando uno come lui è in giornata c’è poco da fare. Il centrocampista della Roma manca a Coverciano da quasi un anno e mezzo, complici infortuni più o meno seri che ne hanno sempre impedito la convocazione. A Bergamo ha trovato il primo gol in campionato e il peggio del passato sembra essere alle spalle. Ripartire, sognando di tornare a vestire l’azzurro. Mancini, d’altronde, non ha mai smesso di stimarlo e di tenerlo in considerazione: fu infatti lui il primo a chiamarlo nel 2018 quando ancora non aveva esordito con la Roma. Una settimana dopo Di Francesco lo buttò nella mischia al Bernabeu contro il Real. La stoffa del campione già c’era. Ora il bambino sta diventando uomo ed è pronto a prendersi il suo posto nella nazionale che verrà.
Scamacca e Frattesi, sono invece le rivelazioni più luminose della prima parte di stagione del Sassuolo. Cresciuti insieme, partiti entrambi da Roma e dalla Roma. Anche se prima hanno giocato tutti e due alla Lazio. Il primo sembrava destinato a partire in estate: tante squadre su di lui e molto interesse, ma alla fine è rimasto. Con Dionisi ha trovato subito feeling e gol. Sono quattro nelle ultime sei, dando la sensazione di essere sempre più padrone dell’aereo di rigore. 22 anni, come anche Zaniolo, e tanto da imparare, ma come vice Immobile può essere molto più che una risorsa. Mancini gli ha regalato l’esordio con i grandi a settembre contro la Lituania, ma lo segue da molto prima. Adesso sta a lui dimostrare di essere pronto a restarci in pianta stabile.
Fisico, tecnica e tempi di inserimento di alta qualità. Così si può riassumere l’exploit di Davide Frattesi. Lui che alla Roma spiava Strootman per rubare con gli occhi e imparava da De Rossi, di cui ha anche il numero. Stesso ruolo e stessa maglia. E pensare che lui quella giallorossa sarebbe potuto tornare a vestirla presto: c’era infatti un diritto di ricompra di 10 milioni (diventati 15 l’anno successivo) che la Roma avrebbe potuto esercitare. Non l’ha fatto e Frattesi è rimasto in Emilia, dove ha trovato continuità e fiducia. Ha un gran rapporto con Dionisi che crede molto nelle sue potenzialità, lui lo ripaga con gol e inserimenti senza palla a non finire. Con la spensieratezza dei vent’anni. Beata gioventù, il futuro è dalla vostra.
Il Mancio guarda, sorride e prende appunti. Sa che sono tanti i ragazzi italiani che possono essere un valore aggiunto per la nazionale. “C’è spazio per tutti, soprattutto per i giovani. È fondamentale però che giochino nei loro club”. Così aveva detto il c.t. prima della partita con la Svizzera. Detto fatto. In più Mancini da gennaio potrà contare anche su Luiz Felipe e Joao Pedro. Tanti sono quindi gli spunti che offre il campionato. Occhi aperti, sguardo fisso verso l’Italia del presente e del futuro
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