“Prendiamolo, lo voglio”. E quando uno come Adriano Galliani si mette in testa di voler comprare un giocatore non c’è niente da fare. Parola di Oscar Damiani, agente Fifa che avrà un ruolo fondamentale nella trattativa.
É il 2012 e il giocatore in questione è M’Baye Niang, al tempo giovane attaccante del Caen: “Il Milan ha storicamente sempre avuto un grande legame con la Francia – ci racconta Oscar Damiani – Anche quest’anno hanno preso Giroud, Maignan e non solo. Ma è così fin dai tempi di Weah. Niang è stato un colpo studiato, cercato e voluto. E quando Adriano (Galliani, ndr) si mette in testa di prendere un giocatore non lo ferma nessuno”.
I dirigenti rossoneri furono bravi ad anticipare la concorrenza, fu un colpo…alla Galliani: “Andammo a prenderlo con un aereo privato a Caen. Niang e tutta la sua famiglia. Fu un vero e proprio blitz. Un’operazione come quelle di un tempo, ora non si fanno piu queste cose. Il ragazzo era molto giovane, ma aveva delle qualità impressionanti. Braida era rimasto colpito e Galliani era convinto. C’era stato interesse da parte di grandi club inglesi e francesi, ma il Milan anticipò tutti”.
L’impatto con il nostro campionato non fu facile per Niang: “Non é sempre facile adattarsi in un campionato nuovo. Cambia tutto e lui era un ragazzo giovane che non aveva esperienza. Ci vuole anche una grande forza mentale per imporsi ad alti livelli, non bastano le qualità tecniche. Niang è fortissimo, gli è mancato solo un po’ di equilibrio. Ora avrà grande voglia di riscatto, vorrà dimostrare che può ancora dire la sua in un campionato importante”.
Le porte della nostra Serie A si sarebbero potute riaprire per lui, in estate. Il giocatore infatti aveva accettato la corte del Venezia di Zanetti, esaudendo così il suo desiderio di tornare in Italia. Ma la trattativa non si è chiusa. E allora l’ex Milan è ripartito dal Bordeaux, con cui nella serata di sabato è tornato a segnare. Contro il PSG di Leo Messi. Un entusiasmo finalmente ritrovato e la voglia di tornare sulla cresta dell’onda. Ricordando i tempi del Milan e quel gol nel derby del 2016.
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