Parli di Nico Spolli e pensi a quel magico Catania degli argentini. Davanti c’erano il Papu Gomez, Gonzalo Bergessio, Pablo Barrientos e Maxi Lopez, solo per fare alcuni nomi. Dietro, colonna portante della squadra, Spolli, per l’appunto. Sei stagioni e 154 presenze in rossazzurro per El Flaco: “Avventure che porterò sempre nel mio cuore”, racconta a GrandHotelCalciomercato.com.
“Catania è la mia città adottiva. La più argentina delle città italiane. Ho una moglie e due figli catanesi, e vivo lì tuttora”. Parla con il cuore in mano l’ex difensore, che nel 2020 ha appeso gli scarpini al chiodo per iniziare una nuova vita da agente: “Per il Catania ho rifiutato tante proposte importanti. Ricordo per esempio quella del Tottenham: eravamo appena retrocessi in Serie B, mancavano tre ore alla fine del calciomercato ed ero in sede per rinnovare il contratto”.
L’accordo per restare in Sicilia era già stato trovato: “Dovevo solo firmare, ma è spuntato all’ultimo questo interessamento. Mi ricordo la scena: io al tavolo con il presidente che parla al telefono con dei dirigenti del Tottenham“.
Sul piatto, gli Spurs avevano messo circa otto milioni di sterline. Cifre considerevoli. E la possibilità per Spolli di andare a giocare in Europa League, con compagni come Kane, Lloris, Adebayor e Vertonghen, anziché scendere in B. Eppure Nico dice di no: “Avevo già dato la mia parola al Catania. Ero lì per rinnovare e sarei uscito da giocatore del Catania”. Verba… manent, in questo caso. Perché per Spolli quando fai una promessa, la devi rispettare. Sempre con il cuore.
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