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Beyblade, piano, tuffi e il cambio di nome per Alcantara: alla scoperta di Odin Thiago Holm

Cambiare nome in onore del proprio idolo . Una passione viscerale che diventa quasi venerazione. Come nel caso di Odin Holm , centrocampista norvegese classe 2003 , che, nel 2017, dopo una lunga attesa, ha potuto assumere all’anagrafe il secondo nome Thiago . Il motivo? Ringraziare Thiago Alcantara , modello e riferimento assoluto dentro e fuori dal campo per il talento di proprietà del Vålerenga

Una storia più unica che rara. Ancor di più se consideriamo che Thiago “junior” e Thiago “senior” potrebbero presto divenire… compagni : nella folta rosa di club che ha messo gli occhi su Holm c’è anche il Liverpool , come tanti altri top team internazionali. E se tutto questo si avverasse, avrebbe senza dubbio un quid di magico.

Holm: caratteristiche tecniche

Centrocampista centrale di spiccata propensione offensiva, gioca già da grande, con i grandi: 63 presenze , 6 gol e 4 assist nella due stagione di Eliteserien (primo campionato norvegese). Fisico normolineo, 175 centimetri di pura classe. Porta bene palla e la difende dagli avversari, con astuzia e un distruttore non indifferente. Grazie a grande tecnica e visione sa rendersi protagonista su tutta la trequarti, pescando i compagni al momento giusto o trovando lui conclusioni (ha segnato di recente un eurogol all’incrocio) e inserimenti.

Bakugan, Beyblade e tufi dall’alto

Giovane prodigio in campo, ragazzo atipico fuori. Poca vita mondana, ma tante passioni. Che, a pensarci bene, non sono poi così comuni tra i coetanei. Sul suo profilo Instagram, ad esempio, si dice “collezionista di Bakugan e Beyblade . Inoltre, ama sciare , suonare il pianoforte e non ha paura delle altezze: adora tuffarsi da ponti o trampolini, come testimoniano le sue storie. Insomma, un bel mix di tante cose. Tra cui anche la consapevolezza di poter raggiungere il top del calcio. Ora la palla del futuro passa a lui: controllo di fantasia e tiro da fuori che fa scintille col palo e poi si insacca . Come un Beyblade che esce vincente dall’arena. 

Luca Bendoni

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