Primavera del 1999, mentre la Juventus si gode il talento di Zidane, in Sardegna c’è un trequartista uruguaiano che sta facendo innamorare molti. Con le prestazioni in Serie A Fabian O’Neill da Paso de los Toros ha intercettato i radar di Luciano Moggi. I bianconeri hanno individuato in lui il talento del futuro e iniziano a trattare con il Cagliari il trasferimento.
Peccato che a Cagliari conoscano un’abitudine da dover controllare. Fabian O’Neill ha riempito la sua casa di Cagliari di familiari e da buona famiglia sudamericana ogni sera è una festa. Noi li chiameremmo rinfreschi di matrimonio, per loro sono semplici cene. Fin qui nulla di male, il problema è che al posto dell’acqua c’è una bevanda molto comune in sudamerica: il diesel. Ogni sera si sorseggia amabilmente birra e Coca Cola. Non proprio il massimo per un atleta professionista.
Abitudini, tradizione, chiamatela come volete ma per il Cagliari c’è una trattativa da preservare. Cellino allora ordina ai suoi uomini di partecipare ad ogni cena a casa O’Neill. “Fanno festa? Va bene, ma a turno andate a controllare”. E per mesi nella farm uruguaiana si aggiunse un posto a tavola. Limitate o no le bevute questo non lo sapremo mai, fatto sta che la Juventus chiude l’operazione quell’estate per 20 miliardi. “Abbiamo comprato O’ Neill perché è bravo e perché pensiamo al futuro”, disse allora Luciano Moggi. E dell’abitudine alcolica il Cagliari non fece mai menzione.
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