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Paratici, il re del bluff: quando la Juventus non comprò Bacca, ma vendette Zaza

Bluff, mosse e contromosse. Il calciomercato è come una partita a poker, o a scacchi. Lo sa bene Fabio Paratici, ex direttore sportivo dalla Juventus. 

Tutto iniziò con una colazione, in un caldissimo giorno (fra trattative e temperature) dell’estate 2016: protagonisti Fabio Paratici e Beppe Riso, intermediario che stava gestendo le trattative per Bacca, in quel momento attaccante del Milan. “Stiamo chiudendo per Bacca al West Ham”, gli annunciò l’agente.   


Il dirigente bianconero stava trattando per cedere Simone Zaza, fresco autore del “gol scudetto” contro il Napoli, ma che non avrebbe trovato spazio nella stagione successiva. Fra le squadre interessate a lui, c’era proprio il West Ham, che però lo valutava solo come un’alternativa all’arrivo di Bacca dal Milan.

Paratici allora provò a chiudere il cerchio proponendo il suo attaccante proprio ai rossoneri: “Se Bacca va al West Ham, allora Zaza può andare al Milan”, propose a Riso. Niente da fare, non ci sono le condizioni per aprire una trattativa con Galliani. Allora in poche ore partì il piano “diabolico” di Paratici, con Bacca protagonista.

“Bacca? Lo prendiamo noi!”

Una chiamata immediata all’agente del numero 9 rossonero, Sergio Barila: “Dove sei?” chiede Paratici, “A Madrid” risponde l’agente. “Non ti muovere! Vengo subito da te, portiamo Bacca alla Juventus! Il mister lo vuole come titolare, noi abbiamo preso Higuain e Zaza lo cediamo. Siamo convinti!”  


Sentito l’agente, colloquio telefonico con lo stesso Bacca per sondare la sua disponibilità e annunciare la trattativa in corso. Paratici così vola a Madrid e incontra Barila all’NH Collection Eurobuilding, a pochi passi dal Bernabeu: “Quanto guadagna Bacca? 4 milioni? Noi gliene offriamo 5. Sarà il nostro centravanti”. Con la convinzione di chi vuole chiudere tutto subito, l’agente però oppose: “Ma abbiamo già chiuso con il West Ham!” allora a Paratici bastò fare una semplice domanda: “Preferisci il West Ham o la Juventus?” e Barila, dopo qualche secondo, non ebbe più dubbi. 

Volo Madrid-Londra per chiudere il cerchio

Chiuso concretamente l’affare immaginario, Paratici conclude l’opera d’arte. Ora che Bacca non può andare al West Ham, si aprono le porte per portare Zaza al club inglese. Così chiama Vincenzo Morabito, intermediario vicino alla società degli Hammers, e l’agente ancora ignaro di tutto, lo avvisa: “Ma no, Fabio! Prendono già Bacca!”. Paratici tira fuori il jolly e annuncia: “No, non lo prendono più. Prova a sentire il procuratore. Io sto arrivando a Londra…se può interessare un attaccante, chiamami per Zaza”.


Paratici, partito per Madrid dall’Italia poche ore prima, nel tardo pomeriggio prende un altro volo verso Londra e si fa trovare pronto alla chiamata di Morabito: “È vero, Bacca è saltato! Ora devo trovare un attaccante per il West Ham” e così iniziarono le trattative, poi andate a buon fine, per portare l’attaccante della Juventus in Inghilterra

Bacca, che fu liquidato con una scusa qualche giorno dopo, dovette restare al Milan: il bluff internazionale di Paratici fra Italia, Spagna e Inghilterra aveva funzionato. Nel giro di 48 ore aveva ribaltato la situazione sfavorevole e concluso l’affare.

E quell’affare immobiliare a Milano che si chiamava Dybala…

Le doti di depistaggio di Paratici non si fermano alle trattative e al rapporto con società e agenti. Un anno prima dell’episodio Zaza-Bacca, il dirigente della Juventus si dimostrò altrettanto abile.  


L’obiettivo in quel caso era il promettente attaccante del Palermo, Paulo Dybala. Fra dicembre 2014 e gennaio 2015 si intensificarono i contatti con l’agente dell’argentino, Pierpaolo Triulzi, per portare la “Joya” a Torino già nella sessione invernale. Il Palermo fece muro per trattenerlo almeno fino a fine stagione e ci riuscì, ma la dirigenza juventina a quel punto lo aveva già in pugno. Grazie ai 13 gol in campionato, Dybala divenne oggetto del desiderio di tanti club e in attesa di concludere il trasferimento, la Juventus non voleva far trapelare nulla.

Nemmeno quando Triulzi e Paratici furono ripresi insieme all’Unahotel di Milano dalle telecamere di Sky Sport. “Non fate uscire le immagini!” spiegò Paratici, “Non è un incontro per il calcio! Devo prendere un appartamento in Corso Buenos Aires. Stiamo trattando per un affare immobiliare”. Di nome Paulo Dybala. Un affare da 100 gol in bianconero. 

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