In una trattativa ci sono migliaia di variabili. Imprevisti che sorgono all’improvviso, anche quando la strada sembra spianata. È un po’ il caso dell’operazione che ha portato Paredes alla Juventus. Perché prima di arrivare al traguardo ci sono stati diversi grattacapi da risolvere. Dettagli, formule, “piccole” cifre che ballano. Ma anche un inserimento lampo, quello dell’Arsenal.
Data chiave: 30 agosto 2022. Dopo settimane di trattativa, la Juventus sembra vicina a chiudere l’affare con il Psg. Nonostante le parti siano fiduciose, la fumata bianca definitiva non è ancora arrivata. Restano da sistemare le condizioni per il riscatto.
Quando manca poco alla fine del calciomercato, inizia una vera e propria caccia all’occasione last minute. I club si muovono alla ricerca di opportunità. E sul taccuino dell’Arsenal spunta il nome di Paredes.
“Leandro, c’è anche l’Arsenal...”. Risposta di Paredes: “No grazie”. L’argentino ha preso l’impegno con la Juventus e non ne vuole sapere di far saltare tutto in aria. In testa ha solo i colori bianconeri. Volontà comunicata al Psg e al suo agente, adesso resta solo da chiudere l’affare con la Juve.
Le parti intensificano i contatti e qualche ora dopo trovano l’intesa: prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni più 5 di bonus, che diventa obbligo a determinate condizioni. Il giorno successivo le visite mediche, più tardi l’ufficialità. E poi le prime parole nell’intervista di presentazione: “Ho sempre voluto giocare qui, spesso ne avevo avuto la possibilità e credo sia stata la scelta giusta”. Alla fine è stato accontentato. Voleva la Juve, l’ha attesa e l’ha raggiunta. Tutti contenti. Tutti tranne l’Arsenal..
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