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Pašalić e la sua rinascita firmata Gasperini. Questione di fiducia, tra gol e sorrisi ritrovati

È bravo ma troppo esile, non è pronto”. Tante volte lo hanno detto di lui. Da Sarri a Conte e Di Matteo, diversi sono gli allenatori che non gli hanno dato fiducia. Adesso Mario Pasalic ha finalmente trovato continuità e sorrisi nell’Atalanta di Gasperini. Talento, lampi di classe e qualità da vendere. Ora Mario ha anche spazio e minuti per dimostrare il suo valore. 

 


 

 

L’Atalanta ha fiutato l’affare nel 2018. Due anni di prestiti fissati a un milione, poi a giugno il riscatto per prenderlo a titolo definitivo: 15 milioni e Mario è nerazzurro. Quindici come i gol realizzati da Pasalic nei due anni di prestito, che hanno convinto la dea a puntare su di lui. Scelta azzeccata. Quest’anno è già a quota 10 tra campionato e Champions League, con tanto di gol al Manchester United di Cristiano Ronaldo. 

 

Dal suo arrivo in nerazzurro Pasalic è il miglior centrocampista per gol segnati, senza contare i rigori: 36. Qualità e tempi di inserimento al servizio della squadra. Una grandissima funzionalità al gioco di Gasperini, che ne ama la duttilità. Lo impiega tanto da centrale di centrocampo che da trequartista. 

 

 


 

 

Prima di arrivare a Bergamo, Mario ha girato molto. Tanti prestiti e la valigia sempre in mano. La stella di Pašalić inizia a brillare a casa sua, nell’Hajduk Spalato, attirando le attenzioni di tanti club. La spunta il Chelsea, per poco più di 3 milioni di euro. Mario ha 19 anni, ma non ci pensa neanche un secondo. “Dove devo firmare?”. Un sogno per uno cresciuto con il mito di Frank Lampard. In blues però le cose non vanno per il verso giusto: Mario è giovane e ha bisogno di spazio e minuti, che al Chelsea non gli sono concessi. Andare in prestito è l’unica soluzione. Elche, Monaco, Spartak Mosca e Milan. 

 

 


 

Era il 2016-2017 quando Pasalic ha visto l’Italia per la prima volta. Era il Milan di Montella e non mancarono le difficoltà, anche se vincerà una Supercoppa in Qatar contro la Juventus segnando a Buffon il rigore decisivo. Un lampo di luce, in una stagione di ombre. Cinque gol e nessuna conferma. Fino alla felicità con Gasperini, con cui Mario ha ritrovato minuti e sorriso. Ora Pasalic punta a non fermarsi, sognando la Champions League, come il suo idolo Lampard.

Lorenzo Cascini

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