Effetti speciali al Tardini, grazie a… Graziano. Pellè ha voluto firmare in modo spettacolare il suo ritorno al gol in Italia, quasi dieci anni dopo l’ultima volta. A modo suo, ormai si può dire. In rovesciata, come fece sia al Feyenoord che al Southampton.
Ci ha messo poco più di un mese per ricominciare a fare il “suo mestiere”, ma c’è voluto molto meno per cariscarsi sulle spalle la missione salvezza del Parma. Lavori ancora in corso, ma Graziano lo sapeva. Ci sarebbe stato da lottare tornando in Italia, anche a 35 anni, nuovamente a Parma. Nove anni dopo l’ultima volta.
Terminato il suo contratto con lo Shandong, l’attaccante voleva rimettersi in gioco, dopo aver vissuto un’avventura in Cina bellissima, come ammesso da lui stesso in questi anni. Ma esperienze come queste hanno un inizio ma anche una fine. Non è bastata la proposta di rinnovo del club e l’insistenza a concludere la carriera in Cina. “Grazie, ma torno a casa”.
Un mercato di gennaio vissuto da svincolato di lusso. Offerte? Tante, dagli Emirati alla Serie A. Juventus ed Inter si sono informate per tutto il mese di gennaio, entrambe alla ricerca di una punta di riserva da affiancare a Morata e Lukaku. Ma i conti non sono tornati. Non tanto con il calciatore, quanto con l’equilibrio tra entrate e uscite che alla fine ha immobilizzato il mercato di entrambe. Il Parma è rimasto sempre sullo sfondo, convinta della bontà della sua proposta. Ha tenuto duro anche all’offensiva dell’Udinese, che poi ha virato su Llorente. Pellè la sua scelta l’aveva già fatta, intrigato dal progetto ambizioso di Krause.
Da Parma a Parma. Nel mezzo il biennio al Feyenoord, quello al Southampton e lo Shandong. Che conti alla mano fanno 148 gol. Centoquarantotto, meglio scriverlo a parole. Sì, perché di Graziano Pellé spesso si dimentica di come sappia fare gol, in un racconto fin troppo spesso legato a quel cucchiaio e ai soldi guadagnati in carriera.
Tanti, è vero. Oltre 60 milioni di euro in 4 anni e mezzo. Ma Pellè ha sempre risposto sul campo. Prima conquistandosi la Nazionale di Conte – e anche quel maledetto rigore – con 30 gol in due stagioni di Premier League. E poi attirando gli interessi di un mercato in crescita esponenziale come quello cinese cinque anni fa.
Vacanza dorata? Non proprio leggendo i numeri: 63 gol e 24 assist in 133 partite di Super League, con la ciliegina finale della Coppa Nazionale, vinta grazie ad un suo gol a metà dicembre. Ora a 35 anni si è voluto rimettere in gioco, aiutando il Parma nella lotta salvezza. Portandosi dietro un bagaglio di 187 gol in carriera, provando a migliorare il proprio score in Serie A che conta… un gol in tutto. 18 dicembre 2011. Con quale maglia? Quella del Parma ovviamente.
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