L’estenuante trattativa per portare Perisic all’Inter

L’estenuante trattativa per portare Perisic all’Inter

I capricci di Roberto Mancini. La campagna acquisti da 100 milioni. Andando a ritroso di 6 anni gli epiteti creati per raccontare l’estate 2015 dell’Inter furono tanti. Un calciomercato sontuoso, o almeno mirabile per i numeri. Tanti giocatori acquistati, altrettanti venduti. Così come i soldi movimentati, oltre duecento milioni. 

Iniziate a ricordare? La cessione di Kovacic al Real Madrid, l’arrivo di Kondogbia. Poi Jovetic, Shaqiri, Miranda, Murillo. Ok, ci siamo. Quell’estate Mancini chiese uno sforzo importante a Erick Thohir e nella corposa campagna acquisti ci fu anche un gioiello prezioso acquistato e uno sfuggito dalle mani nerazzure: parliamo di Ivan Perisic e Mohamed Salah.

 

 

Una trattativa per Ivan Perisic che durò oltre due mesi e mezzo, in un tira e molla infinito tra l’Inter e il Wolfsburg. Tutto nasce ad inizio estate, l’obiettivo dei nerazzuri è chiaro: almeno un top player in attacco. E i nomi sul tavolo di Marco Fassone, insieme a quello di Jovetic, sono due: Mohamed Salah e Ivan Perisic. Il primo esploso in sei mesi con la maglia della Fiorentina e in uscita dal Chelsea e il croato, al termine del ciclo con il club tedesco. 

A metà giugno iniziano i lavori. Trattative per l’egiziano che muiono ancora prima di nascere. La Fiorentina e Salah sono in piena battaglia legale rispetto ad una scrittura privata tra le parti. Una situazione di mercato nella quale l’Inter si sfila subito attraverso un comunicato, dopo l’attacco frontale del vice presidente viola: “Poiché la Fiorentina sta chiaramente cercando di coinvolgere l’Inter in una vicenda che non la riguarda, per coprire un problema fra lei e il giocatore Salah, la società agirà in ogni sede a tutela della propria immagine e onorabilità”. Grazie, viriamo su Ivan Perisic. 

 


L’Inter avvicina il calciatore già ad inizio estate, incontrando gli agenti a Milano il 1 luglio e strappando il sì del giocatore. Ora serve chiudere con il Wolfsburg, che conosce la volontà di Perisic e in quel ruolo ha già comprato il sostituto a gennaio, André Schürrle. Premesse di un affare in discesa. E invece tutto il contrario. 

Iniziano settimane di trattative estenuanti con il club tedesco che non vuole scendere dalla richiesta iniziale di 20 milioni di euro. L’Inter si approccia con un’offerta di prestito con obbligo di riscatto e bonus, da poco più di 15 milioni totali. Non bastano. Iniziano i silenzi, le parole degli agenti sui giornali, il periodo di fermentazione tra le parti. Schermaglie di mercato che allungano i tempi.

 


 

Ad inizio agosto arriva un aiuto arriva da Shaqiri che trova l’accordo con lo Stoke e porta soldi freschi nelle casse dell’Inter. Si può alzare l’offerta: 6 milioni di prestito, 10 di riscatto e 3 di bonus. Ancora non va bene, le modalità non piacciono ai tedeschi. Siamo al 29 di agosto, i tempi diventano corti e le ore molto poche per chiudere. Fassone fa l’accelerata decisiva e con un blitz a Monaco chiude l’affare, accontentando il Wolfsburg. 16 milioni più 3 di bonus, pagabili in tre anni. Arriva l’ok. Parte la macchina organizzativa, con un volo privato per far arrivare il croato in tempo a Milano per visite mediche e firma. Il 30 agosto il comunicato ufficiale e la fine di una trattativa durata un’estate intera.