L’anno è il 2015 e l’estate milanese è caldissima. Milan e Inter si provocano e si sfidano sul mercato per diversi obiettivi in comune. Il più famoso? Chiaramente, Geoffrey Kondogbia. Il più chiacchierato oggi? Matteo Pessina.
Da una parte il francese era in rampa di lancio come uno dei talenti più importanti d’Europa, dopo due ottime stagioni al Monaco. Dall’altra il centrocampista italiano classe ’97 era in una situazione ben diversa.
Pessina aveva appena concluso la prima stagione da professionista nel Monza in Lega Pro, stupendo comunque tanti osservatori specie nei playout salvezza.
Qualcuno aveva già notato un talento speciale (come Fabio Galante, per esempio), ma non tutti avrebbero puntato su quel ragazzo. Il fallimento del Monza però mescolò le carte in tavola: la società riparte dalla Serie D e Pessina diventa uno svincolato di lusso per la categoria.
Tante squadre a quel punto rivolgono lo sguardo su di lui e in prima fila ci sono anche in questo caso le due milanesi, che proprio in quei giorni si sfidavano a colpi di rilanci per Kondogbia. Per il francese la spunterà l’Inter, nonostante il Milan fosse stato molto vicino a chiudere la trattativa.
Adriano Galliani non trattiene la rabbia. Per una volta è stato anticipato da una diretta concorrente e non ha potuto piazzare il colpo.
Così il Milan, per rifarsi immediatamente e garantirsi un giocatore di prospettiva, velocizzò a tempo di record i contatti per chiudere l’ingaggio di Pessina. In questo caso, era l’Inter ad avere in pugno il giocatore, ma se lo vide sfilare all’ultimo grazie al rilancio notturno dei rossoneri. Proprio quando tutto sembrava pronto per completare l’operazione. I rossoneri spesero 30.000 euro, un gesto non banale da parte di Galliani visto che il giocatore sarebbe stato libero a zero dopo il 30 giugno. Il motivo? Garantire liquidità all’amato Monza.
Pessina divenne così un giocatore del Milan, anche se non vestirà mai la maglia rossonera fra i vari prestiti e l’avventura all’Atalanta. I rossoneri, complice la clausola a loro favore, hanno anche pensato a riportarlo a Milano, senza tuttavia approfondire concretamente per il momento.
Matteo nel frattempo sorride, forse senza quell’anticipo di mercato il suo percorso non lo avrebbe portato dov’è ora. Magari non avrebbe trovato la Nazionale senza le fatiche in prestito fra Lecce, Catania e Como.
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