La BMW di Stefano Pioli entra inosservata dal garage sul retro di Casa Milan nel pomeriggio di un lunedì di Halloween. Nel giorno del “dolcetto o scherzetto” il mondo rossonero ha ricevuto un dolcetto gradito. Non perché inaspettato, quanto per le tempistiche. Il rinnovo di Pioli era già nell’aria da tempo, ma nessuno si aspettava sarebbe arrivato nel giorno successivo alla sconfitta contro il Torino, a due giorni dal dentro-o-fuori di Champions contro il Salisburgo. Lo ha detto lo stesso allenatore: “La tempistica di questo rinnovo è una bellissima notizia e mi dà ancor più carica”. Una bella iniezione di fiducia a Pioli e ai suoi ragazzi.
La firma è arrivata alle 17:45, alla presenza di Paolo Maldini, Frederic Massara e Ivan Gazidis. A proposito dell’ex CEO rossonero: il rinnovo di Pioli è stato uno degli ultimi affari del suo mandato, scaduto il 5 dicembre scorso.
Con questo prolungamento, l’allenatore arriverà a guadagnare 4.1 milioni di euro a stagione, 500 mila euro in più rispetto al precedente accordo; la nuova durata è invece fino al 30 giugno 2025.
Tempo al tempo. Fiducia in Pioli. Così il Milan è ripartito nel 2019, dopo un inizio di campionato non idilliaco con Giampaolo, e in due anni e mezzo è arrivato allo Scudetto. Un target in cui il club credeva da subito: nel contratto di Pioli era presente un bonus in caso di vittoria del tricolore, che è scattato. Tra le variabili del nuovo accordo è incluso anche un premio per la vittoria della Champions League.
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