Retroscena

PSG-Aston Villa: la sfida di Marco Asensio

Dopo l’esperienza non positiva col Paris Saint Germain Asensio è rinato con la maglia dell’Aston Villa e con Unai Emery

Spazio e fiducia, Marco Asensio li ha sempre cercati nel corso della sua carriera. Spazio per dare libertà alle sue qualità. Fiducia per poterlo fare in maniera incondizionata, senza che dalle sue prestazioni dovesse derivare la possibilità di scendere in campo. È passato ancora troppo poco tempo dal suo arrivo all’Aston Villa per poter dire che lo spagnolo ha trovato il luogo giusto per sbocciare, ma è probabile che questo sia un contesto quantomeno più funzionale rispetto a quello trovato nel PSG, la squadra che affronterà nel quarto di finale di Champions League.

Una stagione e mezza per lui in Francia, non troppo fortunata a dire il vero. Cinque gol nella prima e solo due nella seconda parte, dove disputa soltanto dodici gare. Spesso frenato anche da infortuni, Asensio non riesce a trovare una collocazione che lo valorizzi.

Luis Henrique ha piena fiducia in lui, lo schiera in più ruoli dimostrando di credere nell’estrema duttilità del suo talento. Esterno destro, sinistro, trequartista. Persino da centravanti. Ma la chimica tra i due svanisce in poco tempo, fino all’alterco che ha condotto alla rottura definitiva.

Come riportato da L’Equipe, dopo una netta vittoria contro il Tolosa l’ex allenatore della Roma prende in disparte Asensio per dirgli applicarsi maggiormente in allenamenti e partite. L’attaccante non la prende bene e i due si scontrano. Due visioni opposte della stessa questione che portano allo strappo, e al passaggio di Asensio all’Aston Villa.

Unai Emery, allenatore Aston Villa (imago)

ASENSIO RINATO ALL’ASTON VILLA

Anche se è troppo presto per considerare la squadra di Emery il contesto perfetto per lui, i numeri parlano chiaro. Dopo undici gare Asensio ha già fatto un assist e otto gol, già uno in più di quelli fatti con la maglia del PSG.

Per Emery è diventato immediatamente fondamentale. Il suo ruolo alle spalle di Watkins e in mezzo alle due ali è vitale per dare sfogo ad ogni azione offensiva dei villains. Qui la versatilità di Asensio ha spazio di fluire liberamente. Può muoversi in uno spazio meno definito e delimitato rispetto al PSG e, soprattutto, può farlo con la totale fiducia dell’ambiente.

Il caso ha voluto che la sua strada  incontrasse di nuovo quella del PSG proprio in una gara storica per l’Aston Villa come il quarto di finale di Champions League.

Un destino curioso che mette lo stesso giocatore di fronte al suo passato offrendogli anche una possibilità di mostrare la sua avvenuta maturazione.

Alessandro Lorenzi

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