Da un pub alla Conference League. La storia del Bruno’s Magpies: “Siamo nati quasi per gioco, guarda ora dove siamo!”

Domanda. Cosa hanno in comune un pub, un telefono e la Conference League? La risposta è racchiusa nel Bruno’s Magpies. La squadra nata nove anni fa in un bar di Gibilterra e oggi arrivata in Europa. Sogni che si realizzano. “È nato tutto da un gruppo di amici, non avevamo neanche i soldi per iscriverci in prima divisione. Quasi per gioco. Guarda invece oggi dove siamo!”

La voce del direttore generale è di chi ha già fatto due tre interviste, magari tra una comanda e l’altra. “La nostra qualificazione in Conference ha appassionato tutti, ci stanno cercando in tanti”. Il telefono squilla e loro rispondono sempre con il sorriso, orgogliosi di raccontare la loro storia. Il bar è davanti al campo, guardando dalla finestra lo sguardo cade sempre lì.

Gibilterra è un angolo d’Andalusia, dove la rocca ti sovrasta, ti domina e guarda tutti dall’alto. Rappresenta il limite simbolico delle terre conosciute nel mondo antico, sancito dalle colonne d’Ercole. Oggi è una terra ai confini del pallone, dove si vive con licenza di sognare. In cui tutto è possibile. “In soli nove anni abbiamo raggiunto un grande traguardo. Dal 2019 siamo in prima divisione, anche grazie alla gestione del nostro manager che è inglese e ha un grande approccio al lavoro”. Questione di metodo.
Al Bruno Magpies la parola d’ordine è famiglia. “Siamo tutti amici, anche con i nostri tifosi. Dopo le partite ci troviamo a bere insieme e a festeggiare. Abbiamo un rapporto particolare con i tifosi. È un clima molto bello”.

I protagonisti sono tanti, sparsi e ognuno con un ruolo diverso. C’è chi fa il medico, chi l’operaio, chi il tecnico informatico o il poliziotto. Lingue, culture e paesi differenti. Lavorano durante il giorno e la sera si allenano. Giocano le partite allo stadio al Victoria Stadium, a due passi dall’aeroporto. Da lì partiranno tra qualche settimana. Destinazione Europa. Sognando da una finestra ai confini del calcio.