Alcuni gol ti cambiano la carriera, altri la possono lanciare. È quello che è successo a Tommaso Ravaglioli, attaccante classe 2006 del Bologna. Stadio Ciro e Lillo Del Duca di Ascoli, 21 giugno 2022, i rossoblù sono sotto 2-0 nella finale Scudetto Under 17 contro l’Inter ma al 77’ arriva il pallone che può cambiare la partita. Calcio di rigore, tira Ravaglioli: gol. Dopo dieci minuti la doppietta flash di Menegazzo ribalta completamente la finale e il Bologna è campione d’Italia di categoria.
Ravaglioli gioca un anno sotto età, ma ha avuto il coraggio di presentarsi sul dischetto e calciare il pallone più importante della sua giovanissima carriera. “Quel gol gli ha dato grande consapevolezza – racconta a grandhotelcalciomercato.com Ciro Caruso, ex calciatore ed esperto scouting che conosce molto bene il calcio giovanile e il ragazzo -. Gli ha dato autostima e ancora più fiducia nei suoi mezzi. Da quel momento lavora molto meglio, con consapevolezza, e quella forza in più che lo fa superare le difficoltà”. Un istante che ha cambiato anche la mentalità: “Ci devo credere. Perché ho tutte le qualità per poterlo fare”, da quel giorno di giugno questo è il mantra di Tommaso Ravaglioli.
Una prestazione che ha culminato una stagione positiva e lo ha lanciato in quella attuale: doppietta alla prima, gol alla terza e alla quarta. Un inizio lanciato. Diventato lanciatissimo a ottobre quando va in gol per sei partite consecutive, con numeri da attaccante di razza: tripletta al Modena, poker al Napoli la settimana successiva e dopo altri sette giorni altri tre gol al Genoa. Tutti segnati con la fascia da capitano al braccio, emblema di qualità ma soprattutto personalità, da 18 gol in appena un girone. Già i playoff Scudetto della scorsa stagione avevano attirato su di lui le attenzioni di tanti club italiani, questa prima parte di 2022/23 sta confermando le attese.
Ravaglioli arriva a Bologna, da Cesena dove è nato, grazie a un’intuizione di Daniele Corazza che dopo averlo visionato lo ha voluto e ha cercato di farlo suo a tutti i costi. “Tommy è la fortuna di chiunque lo incontri. Sia come giocatore che come persona: un ragazzo umile e solare”, dice di lui chi lo conosce bene. Un futuro assicurato, specie con una mentalità così propositiva.
Un talento che il Bologna non vuole lasciarsi scappare e su cui vorrà puntare. Seppur per poco, ha avuto la possibilità di incontrare Sinisa Mihajlovic, che ricevette lui e tutta la classe tricolore del 2022 l’estate scorsa. Si racconta di un comprensibile clima surreale che appesantiva l’aria e si avvertiva nell’ambiente: “Anche se lo ha avuto per poco tempo – continua Caruso – Mihajlovic ha lasciato un segno indelebile in Tommaso”.
Ravaglioli non pensa al futuro, se non quello immediato. Crescere e migliorare gli obiettivi immediati: “Poi i piani verranno da soli perché con un ragazzo del genere è lecito sognare. Ha tutto per arrivare e rimanere a certi livelli. Sa quello che vuole e giorno dopo giorno e lavora per riuscirci”, racconta Caruso. La caratteristica principale? Il senso del gol: “Lui è felice e lo dice sempre. Ma soprattutto consapevole: sa in cosa sbaglia e si rende conto di cosa riesce a migliorare ogni giorno che va in campo”.
Per arrivare tra i grandi servono movimenti da grande. E si guarda solo al meglio e per questo quando glielo si chiede lui cita un campione del mondo. Dice di ispirarsi molto a Lautaro Martinez perché si ritrova molto nelle sue caratteristiche, soprattutto per il modo di difendere palla e di legare il gioco con la squadra.
Ma se si parla di idoli, si rimane comunque in Sudamerica, spostando lo sguardo in direzione Uruguay: Luis Suarez. Presto per fare piani a lungo termine, diceva, ma non per sognare: “Se potessi sceglierne uno solo sarebbe quello di vincere il mondiale da assoluto protagonista con l’Italia”, confida a chi gli sta vicino.
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