Roma, alla scoperta di Aouar. Il piccolo genio del Lione che ha stregato Tiago Pinto

Questione di talenti e idoli, Houssen Aouar, 24 anni, ne ha due che spiccano su tutti: Zidane e Juninho. Con entrambi ha qualcosa in comune. Le origini algerine con il primo, l’amore per il Lione con il secondo. Lui che è cresciuto tra il Rodano e la Saona, è tifoso dell’OL fin da bambino e giocare in prima squadra è sempre stato il suo più gran desiderio. Il 16 febbraio 2017 quando esordisce in Europa League in casa dell’Az Alkmaar e mette una spunta alla voce “sogni realizzati”.

Da anni se ne parla in ottica mercato. Lo ha voluto la Roma e lo ha messo sotto contratto dopo che in passato lo hanno cercato tante squadre tra cui la Juventus e il Manchester City.

Uno come Aouar lo fotografi tra aneddoti e dettagli. “Un giorno pioveva, il campo era pieno di fango e lui usciva ogni volta palla al piede senza sporcarsi mai”. Parola del suo ex allenatore delle giovanili Armand Garrido, che lo ha formato e poi sempre seguito negli anni. Eleganza e classe al potere. Qualità che ne hanno sempre fatto il giocatore piu richiesto nelle partitelle infinite tra i palazzoni della sua Villeurbanne. “Forte il piccoletto, potrebbe venire a fare una prova”. Questione di sguardi e scelte azzeccate. Houssen alla fine andrà al Lione e non si toglierà più quella maglia.

Tre anni fa aveva già stregato la Juve di Ronaldo, buttandola fuori dai quarti di Champions. Esce dalla pressione in scioltezza, salta Bentancur e regala a Tousart l’assist per l’1-0. Con la stessa serenità con cui usciva dal pressing nei vicoli del suo quartiere o nelle giovanili del Lione. Senza schizzi, nonostante il fango. In campo la storia è la stessa. Visione, tecnica e capacità di far sembrare facile ciò che facile non è. Dispiace per la medicina, che ha perso un piccolo genio.