Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Roy Hodgson è ritornato ad allenare e a quasi 76 anni guiderà il Crystal Palace in Premier League, subentrando a Patrick Vieira. L’allenatore inglese è ricordato in Italia per le due esperienze in Serie A con l’Udinese ma soprattutto con l’Inter nei primi anni della gestione di Massimo Moratti.
Negli anni ’90 il calcio italiano era una delle mete più ambite sia per i calciatori che per gli allenatori. Olandesi, tedeschi, spagnoli e tanti inglesi venivano in tutte e 18 squadre di Serie A per provare l’esperienza italiana. Anche Roy Hodgson ha voluto provare l’avventura nel nostro Paese con la grande chiamata dell’Inter di Massimo Moratti. Le imprese con la Svizzera sono bastate al numero uno nerazzurro a chiamarlo per guidare la squadra per il campionato 1995-96 subentrando a Luis Suarez alla settima giornata.
La prima stagione si chiude al settimo posto, con una squadra che vantava talenti come Roberto Carlos, Beppe Bergomi, Gianluca Pagliuca e un giovanissimo Javier Zanetti, oltre che a giovanissimi come Arturo Di Napoli e Gionatha Spinesi. L’annata successiva Moratti investe e dal mercato estivo arrivano Sforza, Zamorano e Djorkaeff e l’Inter si piazza al terzo posto e in finale di Coppa UEFA contro lo Schalke 04. L’epilogo è amaro, perchè proprio in quella finale i nerazzurri perdono ai rigori a San Siro. E in quella partita avviene un episodio che resta nella storia: Javier Zanetti litiga con Hodgson per averlo sostituito a fine primo tempo supplementare. Dopo la sconfitta e proprio questa lite l’allenatore inglese rassegnò le dimissioni dalla panchina nerazzurra.
Risale al 2001 l’ultima avventura in Serie A di Roy Hodgson. L’allenatore inglese in quell’estate riceve la chiamata della famiglia Pozzo per guidare l’Udinese e con il compito di condurre la squadra ad una tranquilla salvezza. Quella rosa vantava tra le fila bianconere Andrea Sottil (attuale allenatore dei friulani), David Pizarro, Giampiero Pinzi, Vincenzo Iaquinta e Morgan De Sanctis.
Lo stesso Sottil in un’intervista a gianlucadimarzio.com ha dichiarato su Hodgson: “Ecco, grazie a lui ho guardato alla gestione del gruppo – dice l’attuale allenatore bianconero – in una maniera completamente differente. Sai una cosa? Non gliene fregava niente se bevevamo una birra media in ritiro, questa cosa ci lasciava stupiti. Pensavamo di dover mangiare sempre riso in bianco e bresaola per andare forte, con lui ho capito che esiste un altro modo di approcciarsi al calcio. Lo ricordo con piacere, un vero gentleman“.
L’avventura italiana di Hodgson termina dopo una sconfitta contro il Venezia ma l’impronta in Serie A dell’inglese è rimasta negli anni nella memoria dei tifosi.
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