Tra tutti i trasferimenti che abbiamo visto l’estate scorsa, quello che più di ogni altro ha sconvolto gli appassionati è stato senz’altro quello di Leo Messi. Dopo più di vent’anni passati nel Barcellona, la Pulga ha lasciato la Catalogna: “Ero convinto che al mio rientro tutto fosse pronto per il rinnovo e che mancasse solo la mia firma”, ha detto l’ex blaugrana qualche giorno fa. “Invece ho scoperto che il club non poteva permettersi di prolungarmi il contratto. Questo ha sconvolto i miei piani“.
Sconvolto i suoi piani ma non quelli dei club più ricchi, subito pronti a piombargli addosso. Il PSG appena ha saputo della notizia dell’impossibilità per il Barcellona di rinnovare il contratto a Messi, si è presentato dall’argentino con un’offerta praticamente irrifiutabile: se Lionel resterà a Parigi tutti e tre gli anni previsti nel suo nuovo contratto, percepirà una cifra pari a 110 milioni. Una somma ‘monstre’. Poi c’è Parigi, la Tour Eiffel, gli Champs-Elysées. E soprattutto la possibilità di giocarsi la Champions. In tre parole: la soluzione migliore.
Eppure, quando Messi è finito sul mercato, a pensare di fare il colpo del secolo non è stato solo il Paris Saint-Germain: sulla Pulga, fresco vincitore della Copa America, un pensierino lo ha fatto anche il ‘Cholo’ Simeone: “Non l’ho chiamato direttamente ma l’ho fatto chiamare da Suarez, in modo tale che gli potesse chiedere come stesse e se ci fossero i margini per un suo trasferimento all’Atletico. Ma è stata una suggestione durata poche ore, perché il PSG aveva già deciso di ingaggiarlo. E’ stato come vedere un aereo volare in cielo“, ha detto Simeone alla rivista Olè.
L’offerta del PSG probabilmente sarebbe stata impareggiabile, ed è anche probabile il fatto che Messi non avrebbe accettato di giocare in Spagna con una maglia diversa rispetto a quella del Barça. Il presente di Leo oggi è a Parigi. E se è pur vero che vederlo con una maglia che non sia a strisce blaugrana fa molto, molto strano, immaginarselo a Madrid, quello, sarebbe stato pressoché impossibile. Anche se Simeone non era della stessa idea.
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