Giocava con l’Ajax dei fenomeni e ora spaventa l’Atalanta: Sulejmani cerca (ancora) il riscatto

Giocava con l’Ajax dei fenomeni e ora spaventa l’Atalanta: Sulejmani cerca (ancora) il riscatto

Era uno dei giovani più promettenti in Serbia nel primo decennio del 2000. I primi passi nel Partizan, piazza calda, per stregarne un’altra ancora più calda quella dell’Ajax. Miralem Sulejmani ha trovato una nuova stabilità e nuovi palcoscenici importanti con lo Young Boys. 


 

Le grandi promesse dei Lancieri

La Champions League l’aveva già assaggiata con i lancieri. Faceva parte di una generazione promettente per gli olandesi. In quella squadra i centrali difensivi erano Toby Alderweireld e Jan Vertonghen che protegevvano Maarten Stekelenburg (con un passato nella Roma). Davanti a loro giocava Daley Blind e tutto il talento di Christian Eriksen. Ancora più avanti si stava facendo largo un giovane attaccante poi passato al Liverpool nel gennaio 2011: Luis Suarez.

Con l’Ajax Sulejmani giocò 158 partite, segnando 38 gol. Un talento in cui Serbia e lancieri credevano davvero, fin troppo. Miralem non resse la pressione e finì per perdersi con la crescita. Cercò di rinascere a Lisbona, sponda Benfica, ma nemmeno qui trovò la definitiva consacrazione.   


 

La rinascita in Svizzera

Nonostante un palmares di blasone, cinque campionati vinti (tre con l’Ajax e due con il Benfica) ha scelto di ripartire da una piazza meno focosa ma ambiziosa: Berna. Con lo Young Boys Sulejmani ha vinto quattro campionati svizzeri in sei anni ed è tornato ad essere un giocatore centrale per la sua squadra. Quello che si aspettavano ad Amsterdam e Belgrado.

Lo Young Boys ha già steso la Juventus a Berna, a settembre ha rovinato il ritorno in Champions League con la maglia del Manchester United di Cristiano Ronaldo e ora proverà a sgambettare anche l’Atalanta di Gasperini. Per una piazza che non smette mai di sognare. Un po’ come Sulejmani che può sperare di giocare il Mondiale con la sua Serbia.