Sulemana: l’uomo Champions che l’Atalanta aveva scartato

Dopo un anno in prova nell’Atalanta Sulemana ha dovuto fare un lungo viaggio per riprendersi definitivamente i nerazzurri
Ibrahim Sulemana è l’uomo del momento in casa Atalanta. Due gol nelle ultime due gare di cui uno, quello con la Roma, decisivo per il piazzamento Champions degli uomini di Gasperini. Eppure il Ghanese venne scartato peoprio dai nerazzurri nel 2021 dopo un anno in prova nel settore giovanile.
Gli scout dell’Atalanta lo scovano nel Sunyani, squadra della sua città natale al confine tra il Ghana e la Costa D’avorio. Quando arriva in Italia però, nonostante il potenziale, non è ancora pronto e nella Primavera di Scalvini e Ruggeri trova poco spazio.
Dovrà fare un lungo giro prima di tornare a Bergamo. A credere in lui è prima di tutti il Verona che lo preleva offrendogli un contratto annuale. Stavolta però Sulemana non stecca, anzi, si integra alla perfezione nella Primavera allenata da Nicola Corrent e dopo 17 presenze di guadagna anche la chiamata in prima squadra.
Lo stesso numero di gare che, dopo la sua prima esperienza in Serie A, gli serviranno per attirare l’attenzione del Cagliari che investe su di lui 4 milioni di euro. Un’operazione rischiosa per un giocatore con così poca esperienza ma che, col tempo, si è rivelata fruttuosa anche a livello economico.
Il ritorno di Sulemana all’Atalanta
Con Claudio Ranieri Sulemana matura mostrando sprazzi sempre più evidenti del suo talento. Nella sua stagione in rossoblù diventa sempre più protagonista in mezzo al campo in coppia con Makoumbou e inizia anche a fare gol.
E probabilmente ne fa anche pochi sentendo le parole del suo ex allenatore dopo la rete contro la Roma: “Mi mangio le mani perché ce l’avevo a Cagliari e gli ho sempre detto di calciare…“. Reti che però bastano per far capire all’Atalanta che quel ragazzo acerbo che qualche anno prima era passato in nerazzurro ora è pronto per tornare a Bergamo.
7,5 milioni vanno al Cagliari e Sulemana torna all’Atalanta per rinfoltire una mediana rimasta orfana della cessione di Koopmeiners in cui i soli De Roon ed Ederson rischiavano di restare fin troppo isolati. Gioca poco, ma resterà sempre al suo posto, allenandosi con impegno e mostrando costantemente rispetto ed educazione nei confronti dei compagni.
Probabilmente impara anche l’arte di aspettare il momento giusto, quella capacità che gli antichi greci chiamavano “kairos“. Perché con gli ultimi due gol è riuscito a trovare lo spazio adatto per riprendersi definitivamente un posto nell’Atalanta.