Crescere nel mondo del calcio con quel cognome sulle spalle non deve essere semplice. Più pressioni, più responsabilità e quella sensazione di dover continuamente dimostrare di non essere soltanto ”il figlio di George Weah”. Ma poi a parlare è sempre il campo, e Timothy lo sa bene.
Taglio alle spalle della difesa premiato da Pulisic e tocco di esterno destro. Poi l’esultanza in scivolata sulle ginocchia e i baci al cielo. Contro il Galles ha trovato il suo primo gol ai Mondiali, alla sua prima apparizione. Timothy, classe 2000, ha scelto di rappresentare gli Stati Uniti. Mentre papà George ha vestito la maglia della Liberia, lui ha voluto la casacca a stelle e strisce.
Nato e cresciuto a New York, Timothy si sente statunitense al 100%. Lì ha iniziato a muoversi nel mondo del calcio, cominciando nel 2013 nelle giovanili dei New York Red Bulls. Appena un anno, poi in Europa qualcuno si accorge di lui. “Timothy, ti vuole il PSG”. Come papà nel 1992, il classe 2000 vola a Parigi. Fa tutta la trafila delle giovanili, dal 2014 al 2018. Poi arriva l’ora del debutto, ma in prima squadra non c’è abbastanza spazio. Così, a gennaio 2019, viene girato in prestito al Celtic. Sei mesi per farsi le ossa, conditi da 17 presenze e 3 gol. Al ritorno a Parigi la musica non cambia. Pur essendo un attaccante che può svariare su tutto il fronte offensivo, la dirigenza lo scarica. Il PSG ha tante opzioni lì davanti, da Mbappé a Neymar. Niente più prestito, Timothy si trasferisce a titolo definitivo.
A crederci è il Lille, club che da anni investe sui giovani. Nel settore giovanile, nello scouting ma anche sborsando cifre importanti. Per strappare Weah al PSG sono serviti 10 milioni di euro e il 10% della futura rivendita. Nella prima stagione ha avuto poco minutaggio, il classico periodo di ambientamento. Ma dal 2020/21 la musica è cambiata. Timothy gioca e incide.
A novembre la prima gioia in un Mondiale, il primo gol di un Weah. Esatto, perché George mai aveva partecipato a una Coppa del Mondo. Lui alla prima apparizione ha fatto centro. Adesso a giugno 2023 potrebbe sbarcare in Italia indossando la maglia della Juventus e giocare in Serie A esattamente come il papà. Buon sangue non mente…
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