Milan-Tomori: perché il Chelsea non ha concesso lo sconto

Tomori sì o Tomori no? La decisione del Milan è arrivata: e quella che era un’intenzione, ora è un affare in via di definizione. I rossoneri hanno infatti chiuso l’operazione di riscatto del difensore, tra le colonne dif di questa seconda parte di stagione della squadra di Pioli.

Operazione facile? Sicuramente onerosa: 25 milioni di sterline, cioè 28 milioni di euro circa. Non poco per le casse rossonere, che si preparano ad affrontare la Champions con molte conferme. Nelle ultime settimane, i contatti tra Maldini e Massara e la dirigenza dei blues erano stati molti: l’obiettivo era quello di provare ad abbassare la quota del riscatto, ottenere cioè un piccolo sconto rispetto alla cifra pattuita. Sconto che non è arrivato.
La richiesta del Milan per il riscatto di Tomori
Non sempre, infatti, le trattative vanno come si vorrebbe. Ma per il Milan era troppo importante confermare il difensore, per cui il Chelsea stava ricevendo moltissime offerte da altri cub. Anzi, a dirla tutta, gli inglesi avevano deciso di non concendere un minimo sconto proprio perché erano state diverse le squadre a farsi avanti, con offerte anche superiori ai 25 milioni di sterline. Le proposte erano da Premier e Liga che intrigavano molto gli Abramovich e che avavano portato al muro del Chelsea.

Ma un’opzione è un’opzione: è una precedenza. E se lo sconto non arriva, pazienza. Almeno in questo caso. Fra qualche giorno, arriverà lo scambio di documenti definitivo. Per la gioia di tutti. Soprattutto del Milan.